Il territorio a cui, all'interno del Kaila Maatreìs, ci riferiamo con il termine “Safinim” non è da indentificarsi con il Sannio attuale, ma piuttosto con tutta l’area occupata in epoca storica dalle popolazioni sabelle (osco-umbre), ossia gran parte del centro-sud del nostro paese, l'originaria Italia, Viteliù in osco, la mitica Hesperia greca, la Terra del tramonto, dove le Esperidi, insieme al drago Ladone, custodivano il giardino dei pomi d'oro di Hera, la Giovenca Sacra, Signora e Regina della Terra... Esperia, il paradiso occidentale, così simile ad Avalon. L'Italia meridionale per i greci era anche Enotria, la Terra del vino.
Il Safinim a cui ci riferiamo è quindi sia storico che mitico e per estensione comprende anche l'Etruria campana e la Magna Grecia, territori che in varie fasi storiche furono occupate anche dalle popolazioni sannite. Ed è per questo che il nostro Hùrz sacro comprende divinità osco-sannite, italiche, etrusche e greche. Il Safinim è la Terra Sacra di Vitula, la Dea Vacca, portatrice di vitalità, gioia e abbondanza, il campo di Ania, la Grande Madre, Maatreìs. Il paredro della Grande Madre Safina è il Toro solare. Suoi Animali Sacri il serpente, l'anatra/oca, la vacca, la capra, il cinghiale, il picchio, il lupo, il falco, l'orso, l'ape, la colomba, il cervo, il corvo e la civetta. Suoi simboli le corna e la doppia spirale.
Safini erano le genti italiche accomunate dalla stessa origine etnica. Grazie alle risultanze archeologiche, oggi sappiamo che i Sanniti e i Sabini, definivano sè stessi Safinos perché partecipi alla Safinas Tutas (intesa come comunanza di stirpe tra i gruppi umani etnicamente simili sparsi sull'intero areale centromeridionale), così come definivano Safnio il proprio territorio nazionale.
Le differenti denominazioni a noi giunte attraverso la lingua latina si spiegano con la circostanza che in latino arcaico la /f/ intervocalica non era presente e veniva pronunciata come /b/, per cui Safnio divenne Sabnium e poi Samnium, mentre Safinos divenne Sabnites e infine Samnites. Altro nome con cui i Sanniti furono conosciuti è Samentes, nome poi rimasto nel vernacolo campano per indicare, appunto, i Sanniti; Samentes deriva da un'antica voce osca dal significato “simili a capre”, in riferimento ai costumi dei Sanniti.
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