Cerimonie e foglietti

Questa mattina, leggendo un post di Laura Ghianda sulla sua pagina facebook "Teasofia - Dea oltre il dualismo", che vi lascio qui Dagli fuoco, a quel foglietto! , ho pensato di raccontare anche io la mia esperienza sul tema, che trovo interessante come spunto di riflessione.


Intraprendendo il percorso formativo come Sacerdotessa, all'interno della Spiritualità radicata della Dea, il fatto di non dover avere fogli in mano durante le cerimonie è stata una delle cose più difficili da comprendere e da mettere in atto, inizialmente fonte di molta agitazione, perché venivo da una sequela immensa di rituali preconfezionati, e di formule, inni e preghiere scritte da me o da altri, sfilze di fogli volanti. Ma quando sono riuscita a farlo, ho scoperto la grandissima differenza che può fare. Leggere è comodo, certo, ci mette al scuro dall'errore, ma ci distrae enormemente, oltre ad essere anche esteticamente poco gradevole e a ricordare la messa domenicale, diciamolo. Lasciar fluire le parole sul momento, significa essere pienamente presente nel qui e ora ed essere immersa/o nel flusso della cerimonia. Se non leggi hai più possibilità di sentire davvero e sperimentare quell'energia, hai più potere nel richiamarla, ci sei tutta/o dentro, non sei concentrata/o sulle parole, ma su ciò che veicolano. Per me è stata una rivoluzione e chiaramente non è stato facile, perché anche questo, come tante altre cose di cui spesso parliamo, richiede una buona dose di centratura, apertura, fiducia e resa. Ma la sicurezza si acquisisce con l'esperienza, facendo errori e imparando che non è una tragedia, se succede pazienza, si sorride e si va avanti, la Dea non si offenderà per questo, anzi, riderà con noi. Con il tempo e la pratica si impara anche a sentirsi a proprio agio in un cerchio grande di persone sconosciute. 
Le nostre cerimonie seguono una scaletta naturalmente (che di solito è molto essenziale ve lo assicuro, ricorda un po' un indice o una lista della spesa, anche perché quando lavori con altre persone per diverso tempo, ci si capisce bene senza troppe parole), ma poi lasciamo che tutto venga naturalmente e ci adattiamo facilmente all'imprevisto, non c'è rigidità in ciò che facciamo, tutto deve danzare in armonia, programmiamo, ma poi lasciamo che sia ciò che deve essere, ci facciamo guidare dalla Dea, ci affidiamo a Lei, alla sua ispirazione e al nostro sentire, mentre reggiamo i fili della tela che stiamo tessendo durante la cerimonia.
Il risultato è magia, soprattutto quando i membri del gruppo cerimoniale che guida sono in sintonia.
Non è sbagliato e non c'è nulla di male nel leggere da un foglio ogni passaggio della cerimonia, ma provate a fare senza, concedetevelo e vedrete la differenza!

💦Alma Nimue💦

L'Acqua e la Terra


Spesso tendiamo a mettere gli Elementi in contrapposizione (come qualsiasi altra cosa d'altronde), non comprendendo che in Natura tutto è interconnesso e il nostro pianeta è così meravigliosamente adatto alla vita proprio per l'interazione costante tra di essi. Pensare al nostro pianeta come un organismo vivente, intelligente e in movimento, un organismo che respira e si autoregola, può aiutarci a comprendere questo concetto di interconnessione e a comprendere anche il danno potenziale compiuto da alcune nostre azioni arbitrarie e inconsapevoli. Noi siamo parte di esso, non siamo esterni "guardiani di un giardino paradisiaco", noi siamo figli e figlie della Terra, di Gaia, i nostri corpi sono composti di terra e acqua, sono ricchi di impulsi elettrici, l'aria ci riempie per permetterci di respirare e vivere, la nostra Anima ci collega, come una rete, all'Anima del Mondo. La nostra Essenza è Cosmica ed è proprio attraverso il nostro Spirito che ci rendiamo conto anche di essere parte dell'Universo, di qualcosa di più grande, dentro di noi ci sono intere galassie. Come mi piace sempre dire, siamo fatti/e di terra e stelle, di acqua e cielo, di sogni e magia, di materia e immensità, di luce e oscurità, di amore e bellezza. Ogni creatura vivente, ogni sistema vitale e ogni ecosistema, è manifestazione perfetta del Macrocosmo che si specchia nel Microcosmo. Ciò che succede alla Terra succede anche a noi ed è da sciocchi pensare il contrario, la separazione dalla Madre è la più grande ferita della nostra società ed è importante, oggi più che mai, ricucire e sanare quella lacerazione che si sta infettando.

Ma torniamo alla relazione tra l'Acqua e la Terra. 
L'Acqua è il Grembo fertile della Terra, da cui la Terra stessa è emersa, il brodo primordiale da cui nacque la vita. Fu l'acqua giunta dal cielo, che all'alba dei tempi, poco a poco, raffreddò l'anima incandescente di Gaia, trasformandola in una culla per la vita. 
Il ciclo dell'acqua ci parla del Mistero della rigenerazione.
Semplificando, le acque meteoriche penetrano la terra nutrendola e rendendola fertile, dopo un periodo di gestazione sotterranea, nel buio del ventre materno, rinascono in superficie, sgorgando dalle umide aperture della terra stessa, iniziando così a fluire, scorrendo sul manto di Gaia, rendendolo vivo e vibrante, permettendo ad altre forme di vita di esistere e fiorire, per poi tornare nel Grembo, questa volta fluido, della Terra, il Lago o il Mare, diventando esse stesse Grembo. Da qui, con l'evaporazione, il ciclo ricomincia. 
L'acqua è un elemento indispensabile per la vita ed è presente ovunque sul pianeta, è possibile trovarla persino nelle zone desertiche, anche se con molta difficoltà. Molte piante e animali si sono evoluti per sopravvivere in ambienti aridi sviluppando la capacità di immagazzinare e conservare una grande quantità di acqua da utilizzare gradualmente nei periodi di siccità, basti pensare ai cactus e ai cammelli. La condizione affinché possa formarsi invece un’oasi nel deserto è la presenza di una falda acquifera nel sottosuolo. Nelle aree desertiche, la poca acqua che cade durante le occasionali precipitazioni, si infiltra nel terreno e nelle rocce permeabili sottostanti e una parte di questa può raggiungere la falda freatica, che in alcuni casi può trovarsi anche a centinaia di metri di profondità. Dove la superficie della falda si avvicina a quella del terreno, tanto che le radici della vegetazione possano raggiungerla, si forma un’oasi naturale. Nella maggior parte dei casi però è comunque l’uomo che, attraverso la costruzione di pozzi, pompa l’acqua dal sottosuolo per portarla in superficie.

Quante volte ho sentito (e pronunciato anche io in passato) frasi del tipo "Il mio elemento è l'acqua, non mi sento a mio agio sulla terra" o viceversa. Eppure a ben rifletterci i due elementi hanno bisogno l'uno dell'altro, l'acqua per scorrere e per formare un lago o il mare, ha bisogno di essere contenuta, ha bisogno della terra che le faccia da letto, da vaso, da culla e arricchisca le sue acque di minerali e altri oligoelementi. Allo stesso modo la terra non può essere fertile e generare vita senza l'acqua. E' per questo che le Streghe e le Sacerdotesse del mare e delle acque lavorano di frequente anche con elementi terrestri, come ad esempio con la medicina delle piante e dei cristalli, con il sale, con le conchiglie, le pietre e le rocce, con i diversi tipi di sabbia e di terra, con il legno e con creature speciali e antiche, che hanno avuto un ruolo importantissimo nella storia della vita sul nostro pianeta, ossia i funghi, le alghe, i muschi e i licheni. 
Al di là di piante chiaramente amanti dell'acqua, come le canne e le felci, esiste un legame molto speciale tra questo elemento e gli alberi, non a caso le ninfe dei boschi erano anche custodi delle sorgenti e delle acque. 
Condivido con voi un estratto dal libro "Lo Spirito degli Alberi. Una chiave per la vostra espansione" di Fred Hageneder. Testo stupendo e poetico, assolutamente da leggere e amare.

"Gli alberi assorbono l'acqua per trasportare i nutrienti verso l'alto e poi la espellono nuovamente con la traspirazione, fungendo da regolatori atmosferici. L'acqua corrente cerca sempre l'ombra e in questo la foresta è sua alleata. Gli alberi giocano un ruolo essenziale nel ciclo delle acque della vita. (...)
Le incredibili intuizioni di di Viktor Schauberger rivelano l'importanza della vegetazione per il 'metabolismo idrico' del pianeta. (...)
Le molecole d'acqua nella ionosfera assorbono dal Sole e da altre sorgenti cosmiche luce ad alta frequenza (informazioni). Quando la pioggia cade con moto a spirale sulla terra, l'acqua assorbe ossigeno atmosferico, azoto e altri gas, inoltre si carica elettricamente e magneticamente. Parte di questa carica (forza vitale) e parte del gas passa nelle foglie attraverso il contatto fisico con esse, ed è questo che rende la pioggia di vitale importanza per il mondo vegetale. L'acqua raggiunge il terreno e lo intride. L'ossigeno in eccesso nutre la moltitudine di microrganismi che sono parte importantissima di ogni suolo sano. Discendendo, l'acqua si raffredda e in profondità avvengono varie reazioni chimiche (..) nelle quali l'idrogeno viene prima separato dall'ossigeno e in seguito si lega nuovamente ad esso, creando acqua nuova. Quest'acqua non contiene in vecchi modelli ed è assolutamente pura, comincia a risalire, e lungo la strada assorbe informazioni e sostanze dal mondo minerale. L'acqua giovane è sterile, distillata e priva delle cosiddette 'impurità', non ha ancora sviluppato carattere né qualità. Come essenza in crescita, giovane, immatura, si afferra come un neonato a tutto ciò che le capita a tiro. Assorbe le caratteristiche e le proprietà di qualsiasi cosa con la quale entra in contatto o che attrae a sé. In questo modo assorbe le cosiddette 'impurità' che sono elementi in tracce, sali minerali e anche cattivi odori! Se dovessimo bere costantemente H2O pura, essa scioglierebbe ed asporterebbe rapidamente tutta la nostra riserva di minerali in tracce ed elementi, debilitandoci e alla fine uccidendoci. E' questa la ragione per cui l'acqua di sorgente è decisamente più sana di quella pompata prima di raggiungere la maturità. Gli alberi della foresta assorbono acqua dal suolo e così facendo la raffreddano ulteriormente. Per la legge fisica secondo cui non è possibile che l'acqua più fredda scorra sopra quella più calda, l'acqua nuova sale verso la superficie. Le foreste mantengono alta la falda freatica e fanno da culla a molte sorgenti. Nella fresca luce diffusa della foresta, l'acqua inizia il suo lungo ciclo datore di vita, serpeggiando verso le valli in vorticosi corsi spumeggianti, sempre riparata dall'ombra del verde fogliame. Anche nei fiumi più ampi, gli strati d'acqua più bassi sono protetti dal surriscaldamento dagli strati superiori e dai loro movimenti a spirale, che diffondono la luce. Finché può l'acqua evita la luce diretta del Sole, che le nuoce, facendosi scudo con la vegetazione. Concepita nella culla fisica e scura della foresta vergine, l'acqua trasporta le proprie energie vitali, i minerali e gli elementi in tracce in altri ambienti e, in ultimo, nell'oceano, dove nascono le nubi perché possa piovere di nuovo. 
Una parte dell'acqua giovane è assorbita dalle piante. L'albero utilizza la differenza di temperatura- durante il giorno il suo interno è più fresco, durante la notte è più caldo dell'aria esterna. Pertanto il giorno l'acqua viene spinta verso la chioma; quando questa e il tronco si raffreddano, le radici si riscaldano, e viceversa. In effetti il terreno è tenuto al caldo durante la notte e d'inverno e al fresco di giorno e d'estate. La stabilizzazione della temperatura del suolo è di importanza essenziale per i microrganismi. (...) Il risultato del metabolismo idrico degli alberi è una falda freatica equilibrata. 
'Senza una foresta in buona salute non può esservi acqua sana e neppure sangue sano.' (Schauberger)
Ogni albero è una colonna d'acqua che costantemente rifornisce l'aria di umidità. Con il disboscamento di intere foreste, un cambiamento nel clima (regionale) è inevitabile. La superficie freatica sprofonda, la terra si inaridisce e le malattie si diffondono. (...)
Ma la catena della sofferenza non si ferma con la scomparsa delle sorgenti. I ruscelli che scorrono nella terra disboscata, perdono il loro equilibrio termico e si trasformano in torrenti furiosi. I ruscelli naturali non distruggono mai il proprio letto né straripano, neppure dopo piogge violente e consistenti. Una volta rimossa la foresta ombrosa, però, essi non possono più tenere pulito il loro alveo. La forza di trascinamento dell'acqua, indebolita dal surriscaldamento, riesce sempre meno a trasportare i sedimenti sul fondo dell'alveo e questo si riempie di pietre e fango. Le linee di flusso, il cui compito è quello di concentrare naturalmente il movimento dell'acqua verso il centro del corso, sono ora deviate verso l'esterno, indebolendo e distruggendo le rive. Misure artificiali, argini, costruzione di canali dritti, peggiorano soltanto la situazione. Obbligare l'acqua a scorrere in modo innaturale, ossia in linea retta, ne accelera soltanto la degenerazione. Le rive spoglie e le terre desertificate circostanti, riversano altra acqua nel corso d'acqua già danneggiato. Preso dal panico, l'uomo cerca di allargarne il letto, esponendo una maggiore quantità di acqua al calore del Sole e il circolo vizioso continua...
Secondo Viktor Schauberger, l'acqua soggetta a queste condizioni perde carattere, perde la propria anima. (...) diviene sempre più violenta e aggressiva, mentre si guarda intorno qua e là cercando di sfogare la propria rabbia e di recuperare la salute e la stabilità. Il caos si propaga e disastri 'naturai' come inondazioni catastrofiche colpiscono le valli e i delta, mentre le montagne disboscate diventano inabitabili per le valanghe e le frane. (...)
Noi sappiamo come creare e mantenere una vita equilibrata per le foreste, l'acqua e l'umanità, ma gli organi competenti continuano a ripetere gli errori del passato. (...)
L'Era dell'Acquario è l'era del portatore d'acqua, l'era in cui gli uomini scopriranno e applicheranno i segreti naturali di questo elemento, facendolo assurgere ad un livello superiore. Daranno vita, così, a un mondo migliore, e più sano."

Ma veniamo ad un altro elemento molto amato, ossia il profumo della terra bagnata dalla pioggia, il caro petricore. 
"Petricore" viene dal greco πέτρᾱ pétrā "macigno, pietra" e ἰχώρ ichṓr, icore, "linfa (come sangue degli dei)", quindi essudato/linfa della pietra. Bear e Thomas, due ricercatori australiani, cercarono di svelare la composizione chimica dell'odore che si sente quando piove sulla terra riarsa e attraverso i loro studi, scoprirono che durante il periodo secco certe piante essudano un composto oleoso, capace di inibire la germinazione dei semi, il quale penetra nel terreno e impregna le rocce. La pioggia, cadendo, scioglie e volatilizza questo composto, che insieme con altri, quali la geosmina, a cui si deve l'aroma di terra, giunge al nostro naso.
L'acqua, o meglio l'umidità, è responsabile anche del "profumo" di bosco, questo perché le molecole di acque, posandosi sui vegetali e sul terreno, catturano in una bolla il loro aroma ed esplodendo ne diffondo le magiche essenze. Allo stesso modo del nostro sudore, o la stessa umidità presente nell'aria, che è in grado di amplificare l'odore del nostro corpo. 

L'acqua è davvero un elemento magico dalle immense proprietà. 

💦Alma Nimue💦

Il Lago

Lago del Matese

🌀 Il mio viaggio inizia dalle sponde del lago e nelle sue acque muovo i miei primi passi.
💦Il lago mi affascina da sempre, trasmette pace, quiete e contemporaneamente timore. Sulle sue acque aleggia il mistero, qualcosa di antico celato da un velo. Il lago è ventre gravido, una sorta di mare interno dolce, un paiolo brulicante di vita e trasformazione, come il calderone di Cerridwen pieno di acque ed erbe, pronto a distillare l'essenza della conoscenza e della saggezza, l'Awen. Il lago è una soglia, un portale, come il lago della Signora di Avalon che bisogna attraversare per giungere nell'Altromondo, alimentato dalle fonti di guarigione dell'isola sacra. Nel contempo è uno specchio che riflette la nostra luce e le nostre ombre permettendoci di alchemizzarle, è un raggio di Luna che acuisce la nostra Vista interiore. 
💙La Dama del Lago è guida e iniziatrice, colei che custodisce gli antichi Misteri delle profondità, colei che insegna e sfida, colei che concede le armi necessarie per regnare con valore sulle nostre vite difendendo i nostri confini. 
🌊Superando la calma e calda superficie del lago il cuore sussulta di fronte ad una foresta sommersa, la paura dell'ignoto, di ciò che non si vede e non si controlla si affaccia alla coscienza. Il timore di impigliarsi in qualche pianta del fondale, la sensazione che qualcosa strisci tra le gambe, che una mano possa afferrarti da un momento all'altro e trascinarti giù crea un grande blocco mentale che mi impedisce di immergermi. La prima sfida da superare è questa e altre simili ne verranno, perché lavorare con l'acqua significa imparare ad abbandonarsi, a lasciar scorrere e affidarsi.

🌹Alma Nimue🌹

Il mio altare dell'Acqua


🌊Non potevo che iniziare il viaggio realizzando un altare e creando uno spazio sacro da dedicare alle Acque. L'altare per me è importante, mi aiuta a mantenere il focus sul mio lavoro sacro e a irradiare quell'energia intorno a me e nella mia casa costantemente, anche durante le attività quotidiane. Mi aiuta a ricordare chi sono e dove sto andando e si trasforma con me, l'altare è un'estensione del mio altare interiore, il mio cuore.

💦Ho bisogno di essenzialità e semplicità eppure i miei altari sembrano sempre carichi di cose, forse ho necessità di imparare a spogliarmi anche di questo.
Tutti questi oggetti sono davvero importanti? Cosa porterei con me in viaggio se dovessi improvvisare un altare in un luogo naturale? Cosa metterei nella mia borsa della viaggiatrice tra le onde?
È uno degli esercizi che voglio sperimentare, il cercare di semplificare il più possibile, anche le pratiche, senza far perdere loro efficacia e potenza.

🌹Alma Nimue🌹

In Natura tutto è collegato


🌊Lavorare con le acque significa lavorare inevitabilmente anche con gli altri elementi. In natura tutto è interconnesso e l'acqua, che è la fonte della vita, è in stretta relazione armonica con tutto ciò che esiste sul nostro pianeta. 
La Natura ha le sue leggi che servono ad autoconservarsi, a creare, ripristinare e mantenere equilibrio. Qualsiasi ambiente naturale, che sia il mare, la foresta, il deserto o altro, funziona e si comporta come un unico organismo vivente, anche se noi siamo abituati a vederne ogni singola parte lasciandoci sfuggire l'insieme e quindi abbandonando la consapevolezza della funzione essenziale di quella singola parte sul tutto. 
🌀Tornare alla natura e alla selvatichezza significa anche tornare a percepirci parte del tutto, a comprendere e accettare le leggi naturali che muovono questo pianeta vivo e pulsante, tornare a sentire il respiro, il battito e la danza di Gaia, di Madre Natura, della Grande Dea Fisica.
🌳Nel mio viaggio sulla Via delle Acque esplorerò anche la relazione con gli altri elementi e inizierò proprio dalla terra... inizierò dal suo profumo...

🌹Alma Nimue🌹

Scegliendo la mappa del percorso


🌀Percorrere la Via delle Acque... ok, ma da dove inizio?
Quello che mi ha fatto rimandare a lungo era proprio questa domanda, aspettavo un segno, un qualcosa che mi indicasse la strada e alla fine, come spesso accade, mi sono resa conto che avevo in qualche modo già tracciato la rotta qualche anno fa, mentre mi dedicavo alla stesura delle corrispondenze dell'húrz di Mefitis. Per cui ho deciso di continuare ad usare la Ruota come strumento di esplorazione, come mappa stagionale, come bussola per orientarmi durante la mia navigazione. 
💦 Nuoterò attraverso la Ruota delle Acque, esplorando i diversi aspetti di questo elemento, le qualità e le caratteristiche fisiche, energetiche e magiche, la simbologia, i miti, le leggende e gli Spiriti di ogni tipologia di acqua, comprese quelle meteoriche. Mi tufferò oltre la superficie e mi lascerò ispirare per le mie pratiche sacre. Approfondirò la flora e la fauna dei diversi ambienti acquatici e il legame dell'Acqua con gli altri elementi, mi lascerò modellare, trasformare e guarire. 
✨Il mio viaggio comincia da oggi, attraversando le acque del lago e lasciandomi man mano avvolgere dalle nebbie. È il momento di tornare a guardare negli occhi Nimue dopo tanti anni...lo specchio mi aspetta!

🌹Alma Nimue🌹

È giunto il momento di intraprendere il cammino!


💦È giunto il momento!
Mesi fa, precisamente a febbraio, è successo qualcosa che mi ha portata sempre più verso la riscoperta della mia natura autentica, in un flusso crescente di liberazione e comprensione interiore.
🌀Tra segni, sogni e desiderio forte di riconnessione, come fosse esplosa dentro di me un'onda di risonanza che mi richiama a casa, verso il centro fluido di me stessa, ecco che ho maturato una decisione e siccome mai come in questi due anni percepisco dentro di me una determinazione e una volontà così ferma so che porterò a compimento questa trasformazione.
🌊 Dopo anni di lotte e resistenze interiori finalmente sono pronta ad accettare una parte importante di me stessa e voglio esplorarla e darle voce. Così mi sono impegnata a percorrere quella che mi piace chiamare la Via delle Acque. Dedicherò un intero anno a questo proposito, tuffandomi senza più paura nel mio mare interno, cercando dentro di me, attraverso le acqua sacre del nostro pianeta, le risposte, la trasformazione, la guarigione e la comprensione che mi serve, lasciando emergere una saggezza e una conoscenza che mi appartengono profondamente e autenticamente. 
💙Non so dove mi porterà questa corrente, né cosa verrà partorito alla fine di questo viaggio, forse un libro, un percorso o un ritiro intensivo per chi ne sentisse il desiderio, o forse nulla e resterà solo un qualcosa di intimo e personale.
☄️Intanto mi lascio guidare e mi abbandono al flusso con gioia, gratitudine e bellezza. Mai come ora sento di dirigermi nella direzione giusta, senza altre motivazioni che non siano me stessa e il moto della mia anima che trasporta il mio corpo. Questo profilo diventerà un po' il mio diario, in cui condividere "alcune" riflessioni ed esperienze.
Sarà intenso, profondo, ma vero e stupendo, già lo so!

🌹Alma Nimue🌹

 

Mefitis Utiana, la Sgorgante, Madre delle Acque

Mefitis dell'Acqua di Elena Albanese

Oggi, in un momento piuttosto stressante di questo settembre, è arrivata finalmente LEI. Il sesto dipinto dell'húrz di Mefitis realizzato dalla bravissima Elena Albanese per il Kaíla Maatreís. 
Non ho parole, per me questa è l'essenza di Mefitis. Lei è come una canna che collega tutti i Regni, è la Signora del limine, delle acque che rendono fertile la terra, della fluidità, della trasformazione e della mutevolezza, Custode del soglia, 'porta' Ella stessa, fonte di rigenerazione, guarigione, magia e profezia, Signora con la chiave e lo specchio. Nonostante questo dipinto non sia il centro della Ruota, condensa molto della sua essenza, di come si è mostrata a me, di come la sento e la vivo nel profondo. Grazie Elena 💦💙

"Io sono la Madre delle Acque terrestri e celesti, la Signora della Fonte da cui tutto ha origine e a cui tutto ritorna, Utiana la Sgorgante, la Bianca Dea della Guarigione e della Purificazione, 
Fiumi di latte sgorgano dai miei floridi seni, erbe potenti nascono al mio passaggio.
Mia è la Sovranità su tutto ciò che scorre e fluisce, abbandonati al mio abbraccio e ti condurrò nelle profondità dei Misteri per giungere al Graal mistico, da cui potrai bere il nettare della Sapienza e della Saggezza.
Lascia che io ti guidi danzando nella spirale dell'esistenza, apri il tuo cuore e lascia entrare il mio immenso amore e la mia compassione, gioca e ridi con me, spalanca le tue braccia senza timore.
Io sono la porta che permette il passaggio, il ponte tra i mondi, la barca che ti conduce, la corrente che ti spinge, il vento che gonfia le tue vele e la chiave che apre la serratura. Nulla può nascondersi al mio sguardo.
Nel mio grembo acqueo accolgo il Sole nel momento del riposo fino alla sua rinascita, per questo sono anche la Madre del Mattino e dell'Alba.
Io sono la Custode della memoria e delle emozioni, la Luna splende sul mio diadema, la fresca rugiada ricopre il mio corpo e la polvere di fata scintilla tra i miei capelli.
Chiamate il mio nome è io riempirò la vostra vita di Benedizioni, perché io sono Mefitis dell'Acqua e nessun ostacolo può fermarmi, nulla può arginare la mia Essenza!" 

- Alma Nimue -