Come si cambia...


Durante questi due anni di pandemia sono successe molte cose importanti che hanno innescato profondi meccanismi di trasformazione, ma di una in particolare voglio parlare. 
Come tante altre, dopo i primi tempi passati nel tentativo di mantenere una routine "normale", ho smesso di tingere i capelli e di truccarmi.
Un giorno di qualche mese fa mi sono guardata nello specchio e non mi sono più riconosciuta, mi sono guardata nello specchio e mi sono accorta del tempo che passa. 
E' stato come se improvvisamente sul mio volto fossero comparsi 10 anni di più, mi sentivo invecchiata e affaticata, come se tutti i dolori, i travagli e le difficoltà degli ultimi anni fossero comparsi sulla mia pelle. Mi sono resa conto di non essere più una ragazza, senza sapere come e quando ciò fosse successo, come se mi fossi persa un passaggio importante della mia vita, l'ho sentita sfuggirmi tra le mani come sabbia sottile. 
Mi sono guardata e ho visto comparire le zampe di gallina, ho notato macchie e rughe che prima non c'erano, i lineamenti del mio volto hanno perso di tono e, dopo anni di tinte, ho rivisto finalmente i miei radi e sottili capelli....bianchi. Non qualcuno, ma intere ciocche, raggi di luna che si mimetizzano abbastanza bene con i miei capelli chiari, ma che sono lì a imperlare la chioma.
A questo si sono aggiunti una serie di problemi fisici, legati anche al mio utero e mi è sembrato che il mio corpo stesse crollando, sono andata in crisi profonda. Ho dovuto affrontare la paura del tempo che avanza, del corpo che deperisce, della bellezza che sfiorisce, la paura dei sogni perduti e anche il fantasma della malattia, della morte e della solitudine, per non parlare del maledetto tic tac del fantomatico orologio biologico. 
Ho sentito il rumore delle illusioni infrante, ho dovuto accettare il fatto che il mio corpo ora ha nuove esigenze e bisogni, che necessita di maggiore cura. Ho dovuto accettare anche il fatto che nel mio futuro esiste la possibilità di non diventare madre. 
Tutto questo ha scatenato un'infinità di riflessioni. Mi sono accorta che la visione che avevo della mia vita non mi apparteneva completamente e che potevo immaginare un futuro alternativo altrettanto bello e soddisfacente, senza drammi. Mi sono accorta che tutto ciò che con forza e cocciutaggine ho inseguito, nutrito e perseguito in questi anni non era più ciò che volevo e che in parte non era neanche reale. Mi sono accorta che ho passato quasi tutta la mia vita nel tentativo di soddisfare gli altri e le altre, mettendo da parte me stessa, al punto da non sapere più dove finivo io e iniziavano gli altri e le altre. Mi sono accorta che non ho bisogno dell'approvazione di nessuno per definire il mio valore, che sono piena senza bisogno di cercare qualcuno che riempia i miei spazi vuoti, che se ci sono hanno bisogno di restare tali, che non sono sola e non lo sarò in futuro perché sono circondata di amore e perché tutto ciò che dai in qualche modo ti ritorna sempre e non è mai sprecato. E allora ho ripreso in mano il timone della mia barca.
Ho deciso che non perderò più il mio prezioso tempo ad inseguire le persone, se qualcuno vuole esserci c'è, altrimenti è libero/a di andare.
Ho deciso che non sprecherò più il mio tempo a elemosinare amore e attenzioni, accontentandomi poi delle briciole.
Ho deciso che merito il meglio.
Ho deciso di amarmi davvero e di mettermi al primo posto.
Ho deciso di dedicare tempo di qualità a me stessa e a chi amo.
Ho deciso di non perdere più tempo a litigare, a discutere inutilmente lì dove non c'è spazio per il dialogo e apertura all'ascolto e allo scambio, ho deciso di non cercare più di convincere le persone, ognuno ha la sua strada da percorrere e onestamente io ho già tanto da fare di mio. Ognuno è responsabile di sé. 
Ho deciso di coltivare un giusto equilibrio nelle mie relazioni, di curare quelle che mi nutrono, in cui c'è profondità, reciprocità e margine di crescita e sviluppo, lasciando andare le altre. 
Ho deciso di restare compassionevole verso gli altri, conscia delle battaglie che tutte e tutti dobbiamo affrontare ogni giorno, ma di esercitare prima di tutto compassione verso me stessa.
Ho deciso di prendere la vita con più leggerezza, mettendo da parte la mia tendenza al melodramma e al fatalismo XD
Ho deciso di non coprire più nulla, di essere trasparente e autentica, senza filtri. 
E ora, dopo tutto questo periodo di gestazione e travaglio, mi guardo e mi vedo bella e luminosa, mi sento felice e serena, più forte e sicura, libera dalle zavorre degli ultimi anni, anche se la strada è ancora lunga, sto tornando a fiorire.
Dicono che le cellule del corpo umano si rinnovano completamente ogni sette anni, non so se sia vero, ma con me è successo così. Non sono più la stessa di 7 anni fa, dentro sono cambiata, il mio corpo è cambiato, la mia mente è cambiata, anche la mia visione della vita è cambiata. Sono nuova e pronta ad affrontare un'altra fase della mia vita. 

-Alma Nimue-

Venere-Lucifera-Stella Maris


All'imbrunire ecco comparire la prima stella della sera, la più luminosa, colei che annuncia la notte e il mattino, perché così come è la prima stella a comparire in cielo è anche l'ultima a scomparire all'arrivo del giorno, si tratta del pianeta Venere, che ha una storia molto antica, legata da sempre ai miti della Grande Madre. La Stella Maris, la Stella del Mare, che guida i naviganti durante il viaggio e che noi siamo abituate e abituati ad associare alla Vergine Maria, è Venere che diventa Lucifera “la portatrice di Luce”, “la stella del mattino” (appellativo condiviso da Afrodite, Iside, Juno, Diana ed Ecate), annunciatrice della venuta del Sole perché è visibile all’alba, e Vespero “la stella della sera”, perché è visibile poco dopo il tramonto ed è annunciatrice della venuta della Luna. Venere, pianeta-stella, veniva considerata da Pitagora come un secondo Sole, in virtù della sua magnifica radianza, non eguagliata da nessun altro pianeta. Prima di cominciare ad essere chiamata Venere, era conosciuta nella teogonia pre-esiodiana come suddivisa in due esseri divini, due fratelli: Eòsforo (o Fòsforo, Lucifero dei Latini), la mattina o figlia dell’aurora, e Hèspero, la stella vespertina o figlia del crepuscolo. Sono figli di Astreo ed Eos, il cielo stellato e l’aurora, e dello stesso Cèfalo ed Eos.
Anche Iside era associata al pianeta Venere e ad Afrodite e condividevano entrambe titoli e identità anche con Atargatis, Tanit, Astarte e Isthar/Inanna, il cui pianeta sacro era appunto Venere, che le conferisce l'appellativo di Signora della Luce (come “Lucifera” per Afrodite e Isis). Ishtar come stella della sera, simboleggia la Dea della fertilità e dell'amore, che attira l'uomo verso la donna e lo tiene unito con dolci legami. Come stella del mattino è la guerriera furente e vittoriosa, Regina incoronata, ma è anche annunciatrice del giorno con le sue fatiche e le sue lotte. Per questo Ishtar era ad un tempo casta e lasciva, benefica e feroce, pacifica e bellicosa, ricordando tuttavia che la guerriera era una caratteristica della Ishtar assira. Ishtar rappresentante dell'amore sensuale e insieme Dea della fecondità era anche identificata con Belit, la madre degli dei e degli uomini. L'amante principale di Ishtar, fu Tammuz che nella mitologia ellenica diventa Adone (compagno anche della fenicia Astarte, il cui culto si sovrappose completamente con quello di Venere Afrodite, prima a Cipro, poi a Erice, in Sicilia e da lì nel resto d’Italia, ne troviamo un esempio a Pyrgi, antico porto etrusco di Cerveteri), così come Ishtar diventa Afrodite e in quella frigia i due diventano Attis e Cibele. È probabile che la mitologia greca abbia preso spunto per il racconto sulla rivalità tra Afrodite (Dea Celeste) e Persefone (Dea Infera), per l'amore di Adone, dalla contesa fra Ishtar celeste e Ereshkigal regina dell'oltretomba, per Tammuz, di cui la seconda si era impadronita per mezzo della morte, chiara allusione al mito della discesa di Ishtar all'inferno. Il culto di Afrodite condivide con Ishtar anche la pratica della ierodulia e la sacralizzazione della colomba, simbolo dell’Aurora, in linea con l’aspetto fecondativo e vittorioso della Stella del Mattino, oltre che di amore e purezza.
Tornando a Stella Maris, ricordiamoci che il Mare è una Grande Madre Primigenia, il Grembo fertile della Terra, è Salacia, Teti, Thalassa, la Madre primordiale del Mare, che prima di essere smembrata in tante figure marine distinte era Una, così come avvenuto per la Madre Terra. Una rappresentazione simbolica e concreta di questo processo possiamo trovarla nell’evoluzione del nostro pianeta e nello spostamento delle placche tettoniche, infatti all’inizio vi era un’unica Grande Terra, la Pan-Gea, che poi si divise in più continenti, e un unico Grande Mare, Pan-Thalassa/Tetide, che successivamente si divise in più oceani e mari. Allo stesso modo la Grande Madre Una, differenziò se stessa nel corso del tempo, assumendo molte forme e nomi, ma che come delle cellule, hanno una loro indipendenza, ma conservano nel loro nucleo il DNA di tutta la Creazione, il DNA della Madre Primigenia. Questo processo è evidente nella riproduzione della vita, in ogni creatura vivente e spirituale.
Ma venendo in terra italica, anche Diana è Lucifera, la portatrice di Luce, Dia, la Splendente, Venere, la Stella del Mattino, annunciatrice dell’Alba, che ancora oggi nella tradizione popolare viene detta Stella Diana, e che trova la sua collocazione simbolica nella religione cristiana, sul manto della Vergine. 
Stella Diana, Venere, è anche la Mater Matuta, la Madre del Mattino o dell’Aurora, dispensatrice di rugiada, che come Leucotea è anche Dea delle acque marine, la Stella del Mare (divenuto poi appellativo della Vergine Maria come Regina del Cielo), chiamata anche Stella di Iside, o Junonisstella, la stella di Juno che non tramonta mai. Sempre nella cultura popolare è di uso comune l’espressione “battere la Diana”, gesto che consiste nel battere il tamburo a cornice, cioè la tammorra, la cui forma ricorda la luna piena, fino alla ricomparsa della luce dell’alba. Quindi, battere la Diana significa chiamare con il tamburo la luce, l’alba del nuovo giorno. Il battere la Diana, è un rituale che si eseguiva anche quando dai cieli incitavano e favorivano l’amore, Ishtar, Siria, Iside, Anahita, Cibele, Artemide, Astarte, Persefone, Afrodite, Venere, Giunone, Savitar e la Sophia degli Gnostici.
Come abbiamo visto l’appellativo “Stella Maris” si riferisce al pianeta Venere, da sempre considerata la “stella” più luminosa, la luce della Grande Dea. Il pianeta divenne per i Latini espressione manifesta di Venere o Afrodite Anadiomene, la Dea nata dalla spuma, la “Madre Divina”, alcune volte rappresentata come sirena, donna pesce-uccello, identica all’Atargatis siriaca, all’Astarte fenicia, Astarot ebrea, all’Iside egiziana, all’Ishtar assiro-babilonese e all’Inanna sumera. Altra Dea che condivide l’appellativo “Stella Maris”, e non solo, con queste Dee è l’afro-brasiliana Yemanja, la Regina del mare, potente Signora degli Orixas, Grembo della Creazione, madre, sorella, figlia e sposa, sintesi dell’acqua e delle sue creature, custode del liquido amniotico e dei fluidi corporei, sincretizzata con la Madonna del Rosario nella Santeria. Tutte queste figure sono anche legate alla Luna, soprattutto nella sua fase crescente, al mare, al Drago/serpente, alle perle, alle rose, alla creazione e per l’appunto al pianeta Venere, attributi che passeranno poi all’iconografia di Maria coronata di stelle, con i piedi posati sulla falce di luna tra i flutti, colei che calpesta il malvagio Drago, che è lo stesso Lucifero, il portatore di luce, l’antico pianeta Venere, che lei porta anche sulla fronte e che i marinai seguono, come simbolo della sua luce salvifica che indica la rotta, un chiaro controsenso dovuto alla confusione avvenuta durante il processo di assimilazione-demonizzazione. Pare che l’appellativo venne applicato alla Vergine Maria nella traduzione latina che San Girolamo fece dell'Onomasticon di Eusebio di Cesarea, dovuto ad un errore di trascrizione. Il nome ebraico Miryam, che significa “goccia del mare”, fu tradotto da San Girolamo in “Stilla Maris”, ma in una fase successiva un copista lo trascrisse come “Stella Maris” e questo errore di trascrizione è divenuto di uso comune e ampiamente accettato, anche perché nulla toglie al ruolo di Maria come guida e salvatrice, la Stella Polare dei cristiani. Se i marinai fenici usavano fissare nella prua delle loro navi l’immagine della Dea Astarte (o Afrodite Venere Ericina) e osservavano una stella vespertina e della mattina come stella guida, “l’occhio della loro Dea Madre”, lo stesso hanno fatto i veleggiatori della Chiesa Cattolica Romana dal 300 d.C. con la Madonna, chiamata “Vergine del Mare”, “Stella del Mare” che sorge nella luna crescente, “Regina del Cielo” e “Stella del Mattino”, esattamente come le Dee che l’hanno preceduta.

-Alma Nimue-

"Tu sei la Madre dell'intero Universo,
Tu sei Natura,
Tu sei la summa dei Poteri divini esistenti da prima del Tempo,
Tu sei la Regina delle Anime,
Tu sei Vita e Luce,
Tu sei Eterna,
Tu sei Immortale,
Ti chiamano Venere o Iside
Possono vederti in ogni mondo
Tu sei la Dea con diecimila nomi
Per me tu sei l'Unica e sola"

-The Gift-

"Io sono la genitrice dell’universo, la sovrana di tutti gli elementi, l’origine prima dei secoli, la regina delle ombre, la prima dei celesti; io riassumo nel mio volto l’aspetto di tutte le divinità maschili e femminili: sono io che governo col cenno del capo le vette luminose della volta celeste, i salutiferi venti del mare, i desolati silenzi dell’Averno. Indivisibile è la mia divina essenza, ma nel mondo io son venerata ovunque sotto molteplici forme, con riti diversi, sotto differenti nomi. Perciò i Frigi, i primi abitatori della terra, mi chiamano madre degli dèi, adorata in Pessinunte; gli Attici autoctoni, Minerva Cecropia; i Ciprioti bagnati dal mare, Venere di Pafo; i Cretesi abili arcieri, Diana Dictinna; i Siciliani trilingui, Proserpina Stigia; gli abitanti dell’antica Eleusi, Cerere Attea; alcuni, Giunone; altri, Bellona; gli uni, Ecate; gli altri Rammusia. Ma le due stirpi degli Etiopi, gli uni illuminati dai raggi nascenti del sole all’alba, gli altri da quelli morenti al tramonto, e gli Egiziani cui l’antico sapere conferisce potenza, mi onorano con riti che appartengono a me sola, e mi chiamano, col mio vero nome, Iside Regina. […]”

- Lucio Apuleio, “Le metamorfosi o l’Asino d’oro”, Libro XI, paragrafo 5 -

La Grande Dea contiene tutti gli aspetti dell'essere

Immagine di Liza Falzon

🌹"La Grande Dea contiene tutti gli aspetti dell'essere, e così ci sono dee della maternità e della guerra, della sessualità e della verginità, dell'estasi e della civilizzazione, della creazione e della distruzione, oltre a molte altre ancora. [...] Ed è importante sottolineare il fatto che spesso una dea rappresentava realtà opposte fra loro, come la greca Artemide, che protegge le donne durante il parto ma allo stesso tempo è vergine, la celtica Maeve, una feroce guerriera ma signora della sessualità. [...]
E così la Dea, nelle sue molte forme ci mostra come andare oltre ogni dualità e limitazione. "🌹

⭐"L'arte della Magia" di Phyllis Curott⭐

Cos'è il Safinim?



Il territorio a cui, all'interno del Kaila Maatreìs, ci riferiamo con il termine “Safinim” non è da indentificarsi con il Sannio attuale, ma piuttosto con tutta l’area occupata in epoca storica dalle popolazioni sabelle (osco-umbre), ossia gran parte del centro-sud del nostro paese, l'originaria Italia, Viteliù in osco, la mitica Hesperia greca, la Terra del tramonto, dove le Esperidi, insieme al drago Ladone, custodivano il giardino dei pomi d'oro di Hera, la Giovenca Sacra, Signora e Regina della Terra... Esperia, il paradiso occidentale, così simile ad Avalon. L'Italia meridionale per i greci era anche Enotria, la Terra del vino. 

Il Safinim a cui ci riferiamo è quindi sia storico che mitico e per estensione comprende anche l'Etruria campana e la Magna Grecia, territori che in varie fasi storiche furono occupate anche dalle popolazioni sannite. Ed è per questo che il nostro Hùrz sacro comprende divinità osco-sannite, italiche, etrusche e greche. Il Safinim è la Terra Sacra di Vitula, la Dea Vacca, portatrice di vitalità, gioia e abbondanza, il campo di Ania, la Grande Madre, Maatreìs. Il paredro della Grande Madre Safina è il Toro solare. Suoi Animali Sacri il serpente, l'anatra/oca, la vacca, la capra, il cinghiale, il picchio, il lupo, il falco, l'orso, l'ape, la colomba, il cervo, il corvo e la civetta. Suoi simboli le corna e la doppia spirale. 

Safini erano le genti italiche accomunate dalla stessa origine etnica. Grazie alle risultanze archeologiche, oggi sappiamo che i Sanniti e i Sabini, definivano sè stessi Safinos perché partecipi alla Safinas Tutas (intesa come comunanza di stirpe tra i gruppi umani etnicamente simili sparsi sull'intero areale centromeridionale), così come definivano Safnio il proprio territorio nazionale. 

Le differenti denominazioni a noi giunte attraverso la lingua latina si spiegano con la circostanza che in latino arcaico la /f/ intervocalica non era presente e veniva pronunciata come /b/, per cui Safnio divenne Sabnium e poi Samnium, mentre Safinos divenne Sabnites e infine Samnites. Altro nome con cui i Sanniti furono conosciuti è Samentes, nome poi rimasto nel vernacolo campano per indicare, appunto, i Sanniti; Samentes deriva da un'antica voce osca dal significato “simili a capre”, in riferimento ai costumi dei Sanniti.

Corrispondenze Húrz del Safinim e di Maatreís©

Húrz di Maatreís ©

Húrz del Safinim ©


CORRISPONDENZE

EST – Equinozio di Primavera – Tempo dell’Aurora di Fuoco

Elemento: Fuoco
Archetipo: Esploratrice/tore - Guerriero/a
Ruota di Maatreís: MAIA, Madre del Fuoco, Colei che danza. Mae, Amma, Maiesta, Grande Regina, 
Datrice di Sovranità, Dea fertile, nutriente e feconda, Sensuale e calda come la lava, 
Nutrice e Levatrice del nuovo Sole, Portatrice di pioggia, Stella splendente.
Ruota del Safinim: PERNA, Pales, Pennina, Pelina, Montana, Silvestre e Pastoria, Magna Pale, Madre dell Montagna, Dea tutelare dei confini e dell’ordine naturale, Rinnovatrice, Manifestatrice, 
Reggitrice dell’equilibrio tra selvatico e coltivato, Dea della terra e del fuoco, Purificatrice, 
Protettrice e Guaritrice, Signora delle sorgenti dalle corna di ariete, Colei che è “prena”, piena di vita, 
dispensatrice di nutrimento, Madre nel cui grembo germina il seme.
Ciclo Solare: Aurora
Ciclo Lunare: Primo quarto di luna
Ciclo mestruale: Maturazione dell’ovulo
Ciclo dell’acqua: Precipitazioni. Acque vulcaniche, solforose e termali, geyser, nuvole.
Ciclo della pianta: I germogli escono dal terreno
Nell’essere umano: Energia, creatività, pensiero, mente
Creature sacre: Drago, picchio verde, lepre, gallo, ariete, cane (come protettore delle greggi e esempio di fedeltà), gatto, oca, cinghiale, orso.
Colore: Il rosso cremisi dell’energia vitale che si risveglia e del fuoco
Alberi Sacri: Quercia (Cerro, Rovere e Leccio), Pino.

SUD-EST – Festa di Calendimaggio – Tempo della Fioritura e dell’Amore
Elementi: Fuoco e Acqua
Archetipo: Amante
Ruota di Maatreís: HERENTAS, l’Amante, Signora del Desiderio, della Bellezza e dell’Amore, Colei che apre le porte del cuore.
Ruota del Safinim: FLUUSA, Flora, Regina di Maggio, Fiorita, Fruttifera, Dea della Primavera, dell’amore, della sessualità e del piacere, Fanciulla dei Fiori, Maga delle erbe e dei fiori, 
Profumata e voluttuosa danzatrice, Dolce come il Miele, Fertile Amante, Signora dei flussi.
Ciclo Solare: Sole crescente/mattino
Ciclo Lunare: Ultima fase prima della Luna Piena (Gibbosa crescente)
Ciclo mestruale: picco degli estrogeni della fase pre-ovulatoria, picco della libido
Ciclo dell’acqua: Infiltrazione. Vento, cascate, torrenti.
Ciclo della pianta: Fase della fioritura
Nell’essere umano: Sangue, sperma, fluidi vaginali, passione e desiderio
Creature sacre: Scrofa, serpente, cavallo, colomba, farfalla, anguilla, toro, uccelli passeriforme 
(passero, cardellino, cinciallegra, fringuello), ape.
Colore: Il rosso scarlatto, colore della passione e dell’amore.
Alberi sacri: Maggiociondolo, Carpino.

SUD – Solstizio d’Estate – Tempo dell’Estasi e della Fluidità
Elemento: Acqua
Archetipo: Diumpa (Ninfa delle acque)/Sirena e Tritone
Ruota di Maatreís: MARA, la Madre dell’Acqua, Colei che canta. Marìca, Mari, Mara, Maga, Incantatrice, Ninfa delle acque e delle paludi, Signora della fertilità, protettrice delle partorienti e dei bambini, Dea del Mare, Profetessa, Guaritrice, Marina e Ctonia, Reggitrice di vita e morte, 
Signora degli animali, del bosco sacro e delle erbe magiche e curative, protettrice dei naviganti, 
Scintillante come il Sole che si riflette sull’acqua.
Ruota del Safinim: DI-JANA, Antiqua Janua, Dea della Luna e delle acque, Regina delle Fate, Signora del Noce Mistico, Custode del passaggio, Dea del lago, Diana Tifatina, Regina dei monti e dei boschi, Dia, Diviana, Madre Orsa, Candida Oca, Cerva Bianca, Domina Herbarum, Silvana, Stella Diana, Meridiana, Signora delle fonti, delle sorgenti e del lago, Lucifera portatrice di Luce, Trivia, Karyatide, 
protettrice delle donne, del parto, dell’infanzia e della profezia, Dea della magia, della trasformazione, 
della libertà/liberazione e delle stelle.
Ciclo Solare: Mezzogiorno
Ciclo Lunare: Luna Piena
Ciclo mestruale: Ovulazione
Ciclo dell’acqua: Emersione, sorgenti. Acque superficiali, sorgenti, fiume e rugiada.
Ciclo della pianta: La Pianta dà boccioli e in alcuni casi fiori (continua la fase di riproduzione).
Nell’essere umano: Fluidi, latte, lacrime, voce ed emozioni
Creature sacre: Diumpaìs, ninfe delle sorgenti (Limphas), delfino, balena, orca, foca, anatra, lucciola, trota, salmone, libellula, airone cinerino, lontra, scricciolo/regolo, tutte le creature delle acque.
Colore: Indaco.
Alberi sacri: Noce, Salice.

SUD/OVEST – Festa della Madre dell’Abbondanza – Tempo della Pienezza e del Raccolto
Elementi: Acqua e Terra
Archetipo: Madre e Padre
Ruota di Maatreís: AMMA, la Madre fertile, la Nutrice, dispensatrice di abbondanza e rugiada mattutina.
Ruota del Safinim: KERRES, Kerri, Keria, Cerere, Madre fertile, Signora della terra coltivata, Dispensatrice di doni, Madre delle Messi, Creatrice, Generatrice, Grembo della Creazione, Dia dei campi, Regina dell’Alveare.
Ciclo Solare: Sole calante/Pomeriggio
Ciclo Lunare: Luna Calante
Ciclo mestruale: Concepimento oppure ovulo maturo nell’Utero, pronto ad impiantarsi.
Ciclo dell’acqua: Scorrimento. Mare e oceano.
Ciclo della pianta: Fase di maturazione
Nell’essere umano: Processo di creazione, gravidanza, fecondità.
Creature sacre: Cervo, capra, pecora, serpente, salmone, cicogna, ape, scrofa, mucca.
Colore: Color ambra che ricorda la luce del Sole e il colore del grano.
Alberi sacri: Faggio, Fico

OVEST – Equinozio d’Autunno – Tempo del Tramonto
Elemento: Terra
Archetipo: Regina e Re
Ruota di Maatreís: MATA, Matu, Mater Matuta, Madre e Regina della Terra, Colei che nutre.
Ruota del Safinim: OPI, Ops, Dispensatrice di doni, ricchezza e abbondanza, Dea della terra e del ciclo vegetativo, Protettrice del grano maturo, Mater Turrita, Dea Buona.
Ciclo Solare: Tramonto
Ciclo Lunare: Ultimo quarto
Ciclo mestruale: Gravidanza (ovulo annidato) oppure fase pre-mestruale.
Ciclo dell’acqua: Accumulo nella falda acquifera. Acque sotterranee e lago.
Ciclo della pianta: La pianta ci regala i suoi ultimi e più dolci frutti e iniziamo a raccogliere i primi semi da conservare  (Inizio fase di senescenza)
Nell’essere umano: Corpo e azioni
Creature sacre: Mucca, orso, cinghiale, cervo, scoiattolo, volpe, fagiano, lumaca, ghiandaia, riccio, quaglia.
Colore: L’arancione ocra, colore delle foglie secche e del tramonto.
Alberi sacri: Castagno, Acero.

NORD-OVEST - Festa dell'Alba Scura - Tempo delle Nebbie 
Archetipo: Strega e Mago
Elementi: Terra e Aria
Ruota di Maatreís: CASNAR, la Vegliarda, Colei che trasforma
Ruota del Safinim: MEFITE  Anxantica, Ctonia, Signora del mondo sotterraneo, Madre Oscura, Mefite Trivia (protettrice delle strade, terrestre, acquatica e celeste), Signora della Soglia, Regina delle Streghe, Protettrice dei percorsi, Portatrice di morte, trasformazione e rigenerazione, Nera Incantatrice, 
Iniziatrice di Misteri, Hirpa, Lupa Selvaggia, Accompagnatrice di Anime, Mefite Infera e Funebre, 
Consolatrice, Lamentatrice, Distruttrice, Albero Cosmico, Guardiana del Passaggio. Anter Stata, 
colei che dimora nelle profondità dei pozzi, delle caverne e delle grotte.
Ciclo Solare: Crepuscolo
Ciclo Lunare: Ultimo spicchio visibile prima della Luna Nera
Ciclo mestruale: Picco della fase pre-mestruale, picco libido, utero al massimo spessore.
Ciclo dell’acqua: Stagnazione. Pozzo, palude, nebbia.
Ciclo delle Piante: Raccolta dei semi e conservazione (Fase di senescenza e di morte effettiva o apparente)
Nell’essere umano: Ossa e processo di trasformazione.
Creature Sacre: Vibie (Erinni sannite), Lupo, Rana/rospo, Corvo, Cornacchia, Gazza Ladra, Pipistrello, Serpente velenoso, Capra nera, Asino.
Colore: Nero fumo.
Alberi sacri: Ontano, Cipresso e Sambuco.

NORD – Solstizio d’Inverno – Tempo del Sogno
Elemento: Aria
Archetipo: Saggia/o
Ruota di Maatreís: MANA, la Madre dell’Aria, Colei che sospira, fonte del soffio e dell’energia vitale, Mania, Signora dei Mani, Madre delle Anime.
Ruota del Safinim: VACUNA, Grande Madre dei Sabini e dei Sabelli, chiamata anche Angerona o Tacita, Signora del Silenzio e del Solstizio d’Inverno, Custode dei Misteri, Portatrice di riposo, pace, 
saggezza, conoscenza e morte, Fonte di Profezia. Dea di guarigione attraverso le sue acque sacre, 
come Bona Dea, Signora dei serpenti, dispensatrice di doni e abbondanza per il nuovo anno
Ciclo Solare: Notte, Sole Infero
Ciclo Lunare: Luna Nera
Ciclo mestruale: Mestruazioni
Ciclo dell’acqua: Evaporazione. Acque astrali, ghiacciai, neve e grandine.
Ciclo della pianta: Il seme giace nel Grembo della Terra (fase di quiescenza/dormienza
Nell’essere umano: Respiro, voce, spirito
Creature sacre: Anafrìss, ninfe della pioggia. Ragno, Civetta, Falco, Cigno, Merlo, Colomba, 
Cuculo, Falco, Pettirosso.
Colore: Il bianco avorio della Luna e delle stelle, del vento freddo, delle nubi, del ghiaccio e dello scintillio della neve.
Alberi sacri: Olmo e Abete

NORD/EST – Festa delle Luci dell’Alba – Tempo del Risveglio
Elementi: Aria e Fuoco
Archetipo: Fanciulla/Figlia e Fanciullo/Figlio
Ruota di Maatreís: FUTìR, la Figlia divina, la rivegliatrice, il nuovo seme. Futrei figlia di Kerres, Libera, Fanciulla di Luce, Rigeneratrice, Risvegliatrice, Vergine, Profetessa.
Ruota del Safinim: VESUNA, Vesolia, Vesona, Vesullia (potrebbe essere identificata anche con Vesta, Feronia, o con Cupra) Dea marsa-ausone-umbra-etrusca, Signora del Risveglio, della natura che rinasce, Colei che porta la Luce, che accompagna fuori dal freddo e buio inverno, Signora della Sacra Fiamma, Custode del Focolare, Protettrice della casa e della famiglia, Levatrice divina, 
Signora delle erbe medicinali, Dea della guarigione, protettrice dei boschi, degli animali e dei parti, 
Signora dei serpenti, Menade estatica, profetessa, giovane ninfa, Signora della soglia e della fertilità.
Ciclo Solare: Bianca Alba
Ciclo Lunare: Luna Crescente
Ciclo mestruale: Inizio della maturazione dell’ovulo
Ciclo dell’acqua: Condensazione. Sorgenti oligominerali, fonti e brina.
Ciclo della Pianta: Il seme germina e cresce (Fase di germinazione e periodo della semina)
Nell’essere umano: Ispirazione, processo mentale, auto-guarigione
Creature sacre: Serpente, Usignolo, Cigno, Codirosso spazzacamino, Capretta/Agnello, Airone/Fenice.
Colore: Verde smeraldo.
Alberi sacri: Nocciolo, Pioppo e Betulla.

CENTRO
- Maatreís
Grande Madre Una e Multiforme, Grande Dea del Safinim, Dea dai mille nomi, Inizio e Fine, 
Centro e Circonferenza, Grembo e Tomba, la Signora che crea e trasforma, 
Madre Cosmica e Primigenia, Dea onnicomprensiva, immanente e trascendente, 
Creatrice e Creazione, il Tutto.
- Vitula Anagtia
Vitellia, Vitalia, Dea Giovenca dai seni colmi di latte, Madre della Terra Sacra di Viteliú, 
Dispensatrice di doni perpetui, di gioia sacra ed estatica, Culla di vita e Tomba di morte, 
Signora Natura, Coronata con la falce di Luna.
Angizia, Anaceta, Anagtia, Anxa, Anctia, Divia, Regina dei serpenti, Potente Maga, 
Signora delle erbe curative e dei veleni, Guaritrice, Profetessa, Incantatrice, 
similare a Morgana di Avalon.
Direzione: Centro e circonferenza
Elemento: Etere/Spirito
Colore: Viola pervinca
Creature sacre: Serpente cornuto, scrofa/cinghiale, mucca, capra, colomba, drago, 
lupo, corvo, oca, anatra, ape, toro. 
Alberi: Melo, Melograno

Per ulteriori informazioni su cos'è la Ruota e lo Húrz 
leggi il seguente articolo 👉La Ruota della Dea e lo Húrz di Mefitis©


Chi è Maatreís?

Maatreís è il termine osco con cui si identifica genericamente la Grande Madre, Una e Multiforme, Dea immanente e trascendente, la cui Essenza è ovunque intorno a noi e dentro di noi, allo stesso tempo Creatrice e Creazione, Culla e Tomba, la Rigeneratrice, il movimento spiraleggiante dell’esistenza, la Tessitrice del Cosmo. Lei è come un diamante scintillante, le cui facce sono i volti delle Dee e degli Dei che comunicano con gli esseri umani da sempre, poiché Lei è al di là dei dualismi, contiene in sé Tutto ciò che è, nel suo Grembo si uniscono, si mescolano e danzano tutti gli opposti dando vita alla realtà visibile e invisibile. Maatreís ha i volti delle Dee del Safinim. Lei è Futír, la Figlia dell’Alba; Herentas, l’Amante del desiderio; Matír Amma, la Madre fertile e Casnar, la Vecchia Saggia. I suoi volti sono quelli delle Dee il cui eco ancora si può udire nelle nostre valli, tra i monti, le sorgenti, i boschi e il mare. Lei è Vesuna, Signora del Fuoco; Perna, Madre della Montagna; Bellona, impetuosa, selvaggia e bellissima; Angitia, Signora della guarigione e dei serpenti; Fluusa, la Fanciulla Fiorita, Regina di Maggio; Diana Tifatina, Signora delle sorgenti, degli animali e del bosco sacro; Kerres, Madre delle Messi e datrice di abbondanza e nutrimento; Marìca, Signora delle acque; Minerva, Signora della saggezza e della strategia; Mater Matuta/Maatuis, Madre del Mattino; Vitula, Signora della gioia e delle genti italiche; Mefitis, custode del passaggio, datrice di fertilità e guarigione; Mana, Regina degli Inferi e degli Spiriti; Juno/Uni Regina del Cielo; Jana; Signora della Luna e della magia; Vacuna, Dea del silenzio, del riposo e custode dei Misteri. Ma Maatreís è anche nelle Dee straniere che tanto furono amate nella nostra terra, possiamo vederla anche nei volti di Iside, Signora di Benevento; in Cibele, Magna Mater, Regina della Montagna e in Ecate, Signora della magia e delle streghe, guida delle anime. 

“Ma” presumibilmente era il nome arcaico della Dea della Terra presso gli Opici (appartenenti al ceppo protolatino, secondo alcuni da identificarsi con gli Ausoni, da non confondere con gli Aurunci, abitanti del basso Lazio), suono che, per gli antichi italici, indicava il passaggio tra le tenebre e la luce del mattino, la candida alba (MAttino/MAtuta/MAatuis), per questo custode del passaggio e annunciatrice della nascita del Sole. MA va ad indicare la Dea Madre che è la Terra e la Fonte primigenia della Creazione, il ventre della Vita che provvede a ciò di cui abbiamo bisogno. Il suo suolo ci nutre e ci dà stabilità, le sue rocce creano le nostre ossa, le sue erbe ci curano, i suoi alberi ci danno ossigeno, i suoi minerali sono nel nostro sangue. Lei è Signora dell’abbondanza, ma anche Signora Oscura,  è generosa e allo stesso tempo terribile. E’ una Madre severa, ma giusta. Lei è anche la Signora delle erbe, la Maestra che insegna, è portatrice del sacro Soffio attraverso cui ci ispira. “MA” è uno dei suoni più arcaici utilizzati per identificare la Dea della Terra presso tutti i popoli antichi, e non a caso è alla base di termini come Mamma, Madre, Mater, Materia, Maternità, Matrice e un’infinità di nomi legati alla Dea, come Maia, Mae, Amma, la Pachamama andina, la Matuta etrusca, la Mari, basca, la Marìca ausone, la Mahadevi indiana, la Maat egizia, la Mama Killa, Dea della Luna inca fino ad arrivare a Maria e Maddalena. Tutte le lingue del mondo hanno un suono affine per identificare il potere materno. MA è anche l’antica Mater Tellus dei latini e la Gea/Gaia degli ellenici. La terra era considerata ambivalente, ventre fertile e gravido che dona la vita e culla che accoglie le anime dei morti, per questo motivo la divinità terrestre ha potere anche sul mondo delle ombre. Poiché si credeva che i sogni, spesso sentiti come rivelazione del futuro provenissero dal mondo infero, Madre Terra acquisì una funzione oracolare. Un metodo di divinazione era infatti l'incubazione, colui/colei che desiderava un responso dormiva in un luogo sacro, con l'orecchio a contatto col suolo. Tornando ora al nome MA, la lettera M è da sempre considerata sacra, manifestazione del femminile fertile che accoglie e dona, graficamente infatti rappresenta una donna seduta a gambe aperte, pronta all’atto sessuale o al parto. Questo è il potere della donna, che accoglie l’anima al suo stato ancestrale per tornare a farsi carne. La sua forza sta nell’accentuare il principio fertilizzante maschile, nell’accoglienza del principio di vita che prende spazio nel suo ventre. Ma la M è anche la Morte, l’altra faccia della Vita, la condizione essenziale per il passaggio e il cambio di stato. La M è una lettera che ha origini fenice e suono “men” che significava “acqua”, la sua forma infatti ricorderebbe il movimento delle onde e non a caso la M è anche nella parola Mestro, Menarca, Menopausa, Mente. Uno dei nomi romani della Dea era proprio Mena, o Mene, Dea lunare della fertilità e delle mestruazioni, ma non dimentichiamo neanche la greca Meti, o Metide, Dea della saggezza e madre di Athena, la stessa Menerva etrusca, o l’osca Mefite, antichissima Dea delle acque lacustri, fluviali, delle sorgenti solforose e salutifere, Dea del passaggio e dell’ebrezza estatica. M è dunque la lettera della manifestazione, del mutamento e della fluidità. Essa è affine alla lettera N, non a caso un altro dei nomi più antichi della Dea, anch’esso presente presso tantissimi popoli, è “Ana”, dove la M viene sostituita dalla N. Anche in questo caso, graficamente ricorda una donna partoriente vista lateralmente, con le gambe accovacciate e le braccia sulle ginocchia. La N ha sempre origine fenicia, con significato però di serpente, il che spiega il legame di molte Dee, tra cui la sannita Angizia o Anaceta e la latina Bona Dea, con il serpente e la guarigione, o con il potere tellurico e mistico della profezia. La A invece per tradizione, rappresenta l’origine di ogni cosa, nell’alfabeto fenicio era legata al bove, quindi simbolo anche di nutrimento e graficamente ci ricorda il collegamento della terra con il cielo, è un suono che libera e innalza. Per questi motivi i suoni MA, AM, AN, NA, AMMA, ANA sono ottimi mantra curativi, che collegano i chakra bassi con quelli alti. Il suono della M ricorda anche il ronzio delle api, il suono della Creazione, la vibrazione che guarisce e vivifica, da sempre queste creature sono state considerate sacre messaggere della Dea. Recitare questi mantra ci aiuta a ritrovare equilibrio, a connetterci con la Madre Divina e ad aprire la nostra visione, pur mantenendoci ben radicati/e e sicuri/e. 

"Maatreìs, Grande Madre, Signora dell'Alba, Dea Bianca, protettrice delle nascite, Custode della Porta della Vita e della morte.
Tu che sei l'Origine di tutto ciò che esiste, il Grembo della Creazione, l'ispiratrice di creatività, la Matrona della fertilità, regolatrice dei flussi e delle maree terrestri, celesti, temporali ed emotive, argentea come la Luna, splendente come il Sole.
Regina Cosmica e Terrestre, irradia la tua Essenza, canta il tuo richiamo.
Candida colomba, Signora del rosso melograno, Stella scintillante, da Te veniamo e a Te torniamo.
Madre del Mattino e di tutto ciò che è succoso, vitale, nutriente e maturo, Nutrice, Levatrice, Guaritrice, Falciatrice, dispensatrice di rugiada, noi ti chiamiamo con i nomi che furono tuoi: Dia, Ma, Uni, Ania, Maia, Mara, Mata, Mana, Futìr, Herentas, Amma, Casnar, Mater Matuta, Kerres, Jana, Mefitis, Diana, Venere-Afrodite, Fluusa, Perna, Vacuna, Vikturra, Vesuna, Angitia, Vitula, Cibele, Marìca, Bellona.
Il tuo potere è immenso, la tua gloria mai cessata, il tuo volto velato solo dal manto celeste della Vergine Maria, Madonna Mistica che custodisce ancora i tuoi Misteri.
Le nostre anime si aprono a te e alle tue benedizioni."

- Alma Nimue - 

L'Acqua e l'Atmosfera - Il ciclo idrologico


L'acqua è essenziale per la vita ed è presente ovunque sul nostro pianeta, anche nell'aria che ci circonda e che respiriamo sotto forma di vapore acqueo. Il vapore determina i fenomeni atmosferici ed è per questo che per tradizione le streghe e le sacerdotesse del mare lavorano anche con le acque meteoriche e possono influenzare il tempo. Ma è bene ricordare che la magia metereologica è complicata, difficile e richiede una grande conoscenza della materia e dei cicli naturali locali e globali, di cui deve tener conto per non creare squilibri e danni, oltre ad avere una grande connessione con gli spiriti dell'acqua. Per questo motivo sono molto poche le persone in grado di applicare questa Arte, più di frequente ci si limita a svolgere rituali della pioggia appellandosi e affidandosi alla Divinità, evitando quindi di agire direttamente sui fenomeni per evitare di creare problemi che possono peggiorare una situazione. Questi rituali sono presenti in tutte le culture del nostro pianeta, ciò a dimostrazione di quanto sia importante questo elemento per il nostro pianeta e di quanto la nostra vita dipenda da esso.
Possiamo riassumere brevemente il ciclo dell'acqua in questo modo. L'irraggiamento solare provoca l'evaporazione dell'acqua da fiumi, laghi ed oceani nell'aria. Questo vapore acqueo, innalzandosi, si raffredda e condensa formando goccioline d'acqua raccolte in nuvole. Quando le gocce sono abbastanza grosse, cadono sulla terra sotto forma di pioggia, neve o grandine. In parte quest'acqua evapora e ritorna nell'aria, in parte viene utilizzata dalle piante; ma la quantità più cospicua filtra attraverso il terreno, o si riversa nei fiumi sfociando infine nel mare. L'intero ciclo ricomincia quindi da capo. A livello planetario il ciclo dell'acqua è strettamente connesso ai grandi flussi di energia nell'atmosfera. Il concetto di umidità controlla il tasso di evaporazione, la formazione delle nubi, il tempo ed il luogo delle precipitazioni. L'umidità indica la quantità di vapore acqueo nell'atmosfera: i principali contributi sono l'evaporazione dalla superficie della terra e la traspirazione delle piante. Le precipitazioni sono a loro volta il fenomeno che diminuisce la presenza di acqua nell'atmosfera.
Possiamo paragonare il ciclo dell'acqua, con i suoi cambiamenti di stato, al ciclo di nascita, vita, morte e rigenerazione.
L'acqua cadendo sulla terra dal cielo, si incarna nel corpo di Madre Terra come il seme che feconda l'ovulo nel grembo fertile. Dalla terra rinasce, emergendo in superficie come sorgente e la sua vita scorre nei corsi d'acqua per confluire infine nel mare. Questo simbolicamente è il momento della morte, quando ritorniamo a fonderci con il tutto, riattraversando la soglia del grembo da cui siamo venute/i. Da qui l'acqua cambia stato, si fa sottile, si riduce all'essenza ed evapora fondendosi con l'atmosfera, senza più limiti o vincoli, come l'anima che lascia il corpo dopo la morte e continua il suo viaggio in un'altra dimensione più sottile, fino al momento della rinascita, quando il ciclo ricomincia.

"Essendo noi una goccia di coscienza che fa parte ed è contenuta nell'oceano potremmo dire che essa stessa è oceano e allora perché non lo diciamo? Perché la individualizziamo, la nostra percezione di noi stessi/e è individualizzata e ci troviamo in questa condizione un po' assurda della gocciolina che sta nell'oceano e si sente gocciolina, ma che in realtà è oceano. Quando ciò che la rende gocciolina, ossia i confini apparenti che lei percepisce, al momento della morte si sciolgono ecco che lei ha una grande opportunità di, come direbbe il Dalai Lama, essere promossa ad oceano. Quindi la coscienza di goccia limitata, piena di condizionamenti, per un tempo limitato viene a cadere."

- Daniela Muggia -

"Dicono che prima di entrare in mare
Il fiume trema di paura.
A guardare indietro
tutto il cammino che ha percorso,
i vertici, le montagne,
il lungo e tortuoso cammino
che ha aperto attraverso giungle e villaggi.
E vede di fronte a sé un oceano così grande
che a entrare in lui può solo
sparire per sempre.
Ma non c’è altro modo.
Il fiume non può tornare indietro.
Nessuno può tornare indietro.
Tornare indietro è impossibile nell’esistenza.
Il fiume deve accettare la sua natura
e entrare nell’oceano.
Solo entrando nell’oceano
la paura diminuirà,
perché solo allora il fiume saprà
che non si tratta di scomparire nell’oceano
ma di diventare oceano “.

- Khalil Gibran -

Fenomeni legati all'acqua presente nell'atmosfera sono anche la nebbia, la brina e la rugiada. La nebbia è una  una nube che si forma a contatto con il suolo. Costituita da goccioline di acqua liquida o cristalli di ghiaccio sospesi in aria. La rugiada o la brina che si formano sulle superfici come l'erba di un prato sono causate dalla saturazione in vapore acqueo dell'aria vicina al suolo. Si formano durante la notte quando l'aria umida vicina al terreno si raffredda raggiungendo il suo punto di rugiada, cioè la temperatura alla quale il vapore acqueo comincia a condensare. Si sviluppa la rugiada quando il vapore acqueo di nebbia o nuvole basse condensa allo stato liquido a temperature inferiori al punto di congelamento (0 °C), mentre si sviluppa la brina quando la saturazione avviene a temperature inferiori a 0 °C quando il vapore acqueo nell'atmosfera forma direttamente dei cristalli di ghiaccio senza prima passare dallo stato liquido. Questi cristalli, ingranditi, rivelano bellissime forme che ricordano gioielli. Nonostante la sua bellezza, la brina è fonte di pericolo per gli automobilisti e può distruggere i raccolti agricoli danneggiando i germogli. Anche se la rugiada è spesso associata ai climi freddi, è un fenomeno che si verifica anche nelle regioni calde e umide. Inoltre la formazione notturna della rugiada è un'essenziale fonte d'acqua per molte piante e per gli animali che vivono nel deserto. Le condizioni per la formazione della rugiada e della brina sono molto simili. Entrambi i fenomeni richiedono una notte limpida con poco vento e un'umidità sufficientemente alta da permettere la condensazione.

-Alma Nimue-

Suggerisco la lettura di questo interessante articolo sui cambiamenti climatici che rende bene l'idea di quanto Acqua e Atmosfera siano legate e interdipendenti, di quale ruolo importante svolgono nel benessere del pianeta e nella regolazione della temperatura della Terra e di quanto è critica la situazione attuale legata all'inquinamento. 

👉Cambiamenti climatici e acqua — Oceani più caldi, inondazioni e siccità

La Grande Madre

Opera di George Redreev, 2011 
https://masterok.livejournal.com/138357.html

La Grande Madre non esclude e non divide, ma ingloba e unisce, Lei è la matrice originaria, l'unità primigenia. Quello che è nel suo ventre cosmico, ossia tutto ciò che esiste, compresi Dea e Dio nella loro natura multisfaccettata, può essere al contempo unito e disgiunto. Le energie, lungi dall'essere fisse o in conflitto, si mescolano e rimescolano in una danza estatica, fonte della Creazione, Distruzione e Rigenerazione, un processo ciclico di cui tutti e tutte siamo compartecipi, noi cocreiamo con Lei. Il grembo della Grande Madre contiene l'Universo e ogni polarità, Lei è equilibrio e armonia. La Grande Madre o Grande Dea, non è qualcosa che ha a che fare solo con le donne, ma è femminile e maschile allo stesso tempo. In termini umani e metaforici è Madre e Dea perché nel nostro mondo è la donna ad essere portatrice della vita nel suo grembo, ma la madre dà alla luce sia maschi che femmine, il suo utero è lo spazio sacro in cui avviene il processo alchemico di fusione tra l'ovulo femminile e lo spermatozoo maschile, il 2 che ritorna 1, ed è per questo che la donna diventa manifestazione incarnata della Grande Madre nell'atto della Creazione, mentre il processo di distruzione è rinnovamente è evidente nel ciclo del sangue, ma ciò non toglie nulla agli uomini che sono suoi figli, amanti, compagni e padri, Custodi dei semi della vita, compartecipi del processo di creazione, morte e rigenerazione in modo differente. Tutti e tutte noi siamo esseri completi, espressioni della Grande Madre, il macrocosmo si specchia nel nostro microcosmo.

Alma Nimue

"[...] Per molte Dianiche la Dea non è un'entità, ma la Rete della Vita stessa. Noi usiamo l'immagine femminile come sua metafora e quando ci rivolgiamo alla Dea, è l'intera Rete della Vita che stiamo considerando, riconoscendo inoltre il nostro ruolo in essa. Noi non preghiamo nel senso comune del termine, piuttosto focalizziamo la nostra coscienza consapevole su questa Rete. La invochiamo, allineando la nostra volontà personale con le energie che consapevolmente chiamiamo dentro e fuori noi stesse, e quando pratichiamo magia è su specifiche connessioni di questa Rete che stiamo focalizzando la nostra consapevolezza e volontà." 

-Ruth Barrett-

Non aver paura di splendere!

Dipinto: Olio su tela di Fabrizio Hidalgo

“La nostra paura più profonda non è di essere inadeguate. La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre misura. È la nostra luce, non la nostra oscurità, che ci spaventa di più. Ci chiediamo: 'Chi sono io per essere brillante, magnifica, talentuosa, favolosa?' In realtà, chi sei tu per non esserlo? Tu sei una figlia della Dea. Il tuo farti piccola non serve al mondo. Non c'è nulla di illuminato nello sminuirsi in modo che le altre persone non si sentano insicure intorno a te. Siamo tutte destinate a risplendere, come fanno i bambini. Siamo nate per manifestare la gloria della Dea che è in noi. Non è solo in alcune di noi; è in tutte. E mentre lasciamo risplendere la nostra luce, inconsciamente diamo ad altre persone il permesso di fare lo stesso. Quando siamo liberate dalla nostra stessa paura, la nostra presenza libera automaticamente le altre".

- "Our deepest fear" di Marianne Williamson. -

La Terra è divina


Questo noi sappiamo; la terra non appartiene all’uomo ma l’uomo appartiene alla terra. Questo noi sappiamo. Tutte le cose sono collegate come il sangue che unisce una famiglia.
Tutte le cose sono collegate.
Qualunque cosa succeda alla terra succede ai figli della terra.
L’uomo non ha tessuto la trama della vita: egli è un filo.
Qualunque cosa egli faccia alla trama egli lo fa a se stesso.

💚Capriolo Zoppo💚
Capo tribù dei Dwamish

"Nell'arte magica noi non 'crediamo' nella Dea: ci connettiamo a Lei; attraverso la luna, le stelle, l'oceano, la terra, gli alberi, gli animali, gli altri esseri umani, ma soprattutto attraverso noi stessi. Lei è sempre presente, è dentro ognuna/o di noi, è il cerchio magico al completo: è terra, aria, fuoco, acqua ed essenza, corpo, mente, spirito, emozioni e cambiamento.
Ora, però, so con una maggiore consapevolezza che la Dea o il Dio non sono che i nomi e i volti che le donne e gli uomini hanno dato alla voce con cui la terra parlava loro. Tutti i rituali, le cerimonie e i miti antichi sono sorti dal rapporto concreto che antenate e antenati avevano con uno specifico luogo della terra, i loro strumenti magici, il metodo che consentiva loro di riconoscere e modificare la coscienza risiedevano nella capacità di ascoltare quella che l'etnobotanica Kat Harrison ha chiamato "la grande conversazione", ovvero la costante e i interrotta comunicazione che ci circonda.
Noi abitanti delle città, che abbiamo imparato a leggere, scrivere e usare i computer, viviamo immersi in quella conversazione, ma raramente ce ne accorgiamo. Magari amiamo la natura, anche al punto di adorarla, ma non abbiamo la più pallida idea di cosa sussurri nella notte."

✨Starhawk✨
🌍Il sentiero della Terra🌍


Ubuntu è una parola che sintetizza la visione africana della realtà. Tradizioni diverse, ispirate alla stessa saggezza non duale, hanno utilizzato espressioni differenti per esprimere un concetto nella sostanza analogo: nel buddismo si parla di inter-essere, impermanenza e vacuità; nell'induismo si chiama advaita, che letteralmente significa "non dualità"; i nativi americani lo chiamano madre terra, pachamama o grande spirito; nel cristianesimo la coscienza cristica indica la comprensione dell'unità e della fratellanza universale. Nella fisica quantistica ci si avvicna a questa visione quando si parla di campo quantico nel quale ogni particella è collegata con tutte le altre. Non esistono in sostanza fenomeni separati, ma solo l'illusione della separazione.
L'Ubuntu è un simbolo fondamentale per capire la natura della realtà nei suoi due livelli: manifesto ed implicito. Il livello manifesto è il modo in cui percepiamo la realtà quando siamo guidati dalla mente ordinaria; il livello implicito è la visione che ci appare quando siamo sintonizzati sulla mente profonda.
La mente ordinaria è separativa. Quando osserviamo le cose a partire dalla mente oridnaria, le percepiamo come oggetti staccato, fuori di noi: io sono una cosa, l'albero che osservo è un'altra. Lo posso quindi tagliare o bruciare, senza subirne conseguenze. Io sono una persona, mio padre è un'altra persona. Lo posso odiare e punire. perchè lui è altro da me.
La mente profonda è unitiva: sa distinguere senza separare. Io per alcuni aspetti sono distinto e diverso dall'albero che ho di fronte.. Ma entrambi siamo parte di una realtà più grande che ci accomuna: siamo entrambi parte del fiume della vita. E l'albero è una condizione necessaria alla mia esistenza ora.

Mauro Scardovelli
"Simboli Aleph"

Prenditi cura di ciò che ami

Tutto ciò che vive per crescere ha bisogno di cura e scambio, amore, impegno, nutrimento, attenzione e presenza.
Che sia una piantina, un cucciolo, un progetto, un dono naturale, una relazione, un sogno, o l'espressione della nostra Anima, senza questi elementi non potrà essere.
Ci vuole impegno e costanza per far nascere, crescere e durare le cose, accettando che possano cambiare, senza necessariamente decretarne la fine, ma adattandosi come l'acqua a quel mutamento.
A volte è necessario potare e falciare, ma il taglio non porta sempre la morte, ma più spesso una rigenerazione, un rinnovamento che rafforza.
L'amore porta in una mano l'acqua e il miele e nell'altra la forbice.
L'Amore è sempre una scelta.

-Alma Nimue- 

L'assonanza tra Madre e Mare

Art: Our Mother Earth by Antonio Porto

"L’assonanza fra «madre» e «mare» non è casuale. Nelle profondità marine ha avuto inizio la vita sul pianeta; in modo simile, il liquido amniotico protegge il feto. La nostra vita poi si è allontanata dal mare, conquistando la terra ferma, con un distacco che è come un parto simbolico. Le acque marine hanno però continuato a donare cibo alle popolazioni che vivevano sulle coste: pesci e frutti di mare, con l’abbondanza che solo una madre sa elargire ai propri figli."

Dal libro "Latte dell'Anima" di Francesco Boer.


La Terra non è un corpo morto, in essa dimora uno Spirito che ne è la vita e l’Anima. Tutte le cose create, inclusi i minerali, traggono la loro forza dallo Spirito della Terra. Esso è la vita, è nutrito dalle stelle e dà nutrimento a tutto ciò che vive e che alberga nel suo grembo.

-Basilio Valentino-

La Madre Oscura

Foto di @americanghoul

Era tanto che volevo scrivere qualcosa sulla Dea Oscura e sulla mia visione della Morte, ci sarebbe davvero molto da dire e da approfondire, ma ispirata dal post di Maya Vassallo Di Florio, che potete trovare qui Afrodite e la Luna Nera, ho sentito fluire le parole e le ho lasciate libere. 

Io amo profondamente Afrodite Melaina. 🖤
È il primo volto che Lei mi ha mostrato e mi ha accompagnata per buona parte del percorso formativo come Sacerdotessa, facendo da ponte con Mefitis, Dea liminale e acquatica della mia terra nativa e aiutandomi a comprendere ed esplorare anche l'aspetto oscuro di Brigit che già riconoscevo nel volto di Cerridwen e Cailleach, ma che non avevo mai approfondito.
Lei è la Madre Oscura e Terribile, la Strega del Mare, la Signora degli Abissi e del Calderone, la Distruttrice di forme, l'Ingannatrice, la Tessitrice, la Falciatrice, la Custode della Soglia, l'Iniziatrice, la Maestra che ci sfida, la Guida con la torcia, la Veggente ispiratrice, il Ponte tra i Mondi e l'Alchimista.
Lei mi ha insegnato quanto sia sacra e preziosa la Morte e quanto sia importante la mia Voce.
Io riconosco questo aspetto della Dea in tutti gli altri volti della Grande Madre, è presente sempre durante l'anno, in tutte le stagioni ed è in ogni esperienza di vita, anche in quelle creative, belle ed estatiche. Persino l'Amore, che è la forza che muove il Mondo, è un suo frutto.
Tutto nasce nel buio, non c'è luce senza oscurità, non ci sono stelle senza notte, non c'è guarigione e trasformazione senza una crisi, non c'è vita senza la morte. 
Nascita e Morte sono in realtà lo stesso portale di vita, ma visto da due angolazioni differenti.
Quella che noi chiamiamo Dea Oscura, Madre Morte, è in realtà la Signora della Vita, la Regina della Terra, Madre Natura, la Reggitrice dell'equilibrio, Colei che ha creato le leggi della nostra realtà dimensionale, è la Dea Fisica.
Sollevando il velo della Madre Oscura si può scorgere il Cosmo intero.
Innumerevoli sono i Suoi Misteri e grande il coraggio necessario per solcare il Suo mare in tempesta.
Il viaggio con Lei e verso di Lei è difficile e spaventoso, significa affrontare costantemente la sfida, le ombre, il limine, la paura, l'abbandono, la rabbia, la tristezza, la fine, la separazione, la rottura, la perdita, il lutto, la frustrazione, la malinconia, la depressione, l'instabilità, il dolore, la malattia, il decadimento, l'inesorabilità del tempo, la stagnazione, la marcescenza. Ma significa anche vivere pienamente, imparare a tenere lo spazio per il dolore altrui, seguire il flusso, trasformarsi, guarire, liberarsi, tornare integra/o, autentica/o, forte, splendente, saggia/o, espansa/o e cosciente di sé, dei proprio limiti, delle proprie ombre, dei propri desideri e bisogni, significa trovare pace ed equilibrio, imparare a guidare la nostra nave e a scegliere dove portarla, imparare ad essere assertiva/o, a mettere confini e a rispettare quelli degli altri, ad accettare il cambiamento, a lasciare andare e allenare l'amore, la compassione, la gratitudine, l'empatia e il coraggio. 
A differenza di quanto si potrebbe pensare, recuperare la dimensione sacra e autentica della Morte, non significa diventare violenti, guerrafondai, pessimisti, né significa incupirsi, deprimersi, angosciarsi, o diventare perennemente tristi e insofferenti, anzi, ci rafforza emotivamente e mentalmente, ci aiuta a far pace con questo aspetto dell'esistenza, guardandolo per ciò che è, sviluppando amore per la vita e consapevolezza di ciò che è davvero importante per noi, spingendoci a prendercene cura e a vivere nel presente. Lavorare con la morte ci aiuta ad affrontare in modo completamente differente il lutto, a gestire la paura della perdita, del dolore, della fine e della morte stessa. E' importantissimo e fondamentale recuperare la dimensione sacra della Morte e di tutto ciò che vi ruota attorno.  
La Morte ha infinite forme, non è solo quella fisica, noi l'affrontiamo costantemente nella nostra vita, ogni giorno lasciamo morire idee, progetti, relazioni, parti di noi, cellule, neuroni, la viviamo ogni volta che affrontiamo periodi critici e "neri", o sperimentiamo le emozioni definite dai più "negative", anche l'orgasmo è una piccola morte.
Ma è bene ricordare che la morte è sempre accompagnata dalla rigenerazione, è una fase del mutamento costante della vita, ha sempre in sé il seme della rinascita, non è mai fine a sé stessa.
Nonostante sperimentiamo nella vita tante piccole morti, per comprendere davvero la Madre Oscura è importante aver fatto esperienza della Morte fisica e del lutto. 
La Morte viene considerata la Grande Iniziazione, sia per chi attraversa la Soglia, sia per chi resta e subisce la perdita, è in quel momento e nel periodo precedente al trapasso che abbiamo il privilegio di vedere il volto della Morte imparando a non averne paura. Accompagnare gli altri nel processo di decadimento e morte è estremamente difficile, doloroso, ma anche fonte di grandissimi doni. Ma di questo vorrei parlarne in un altro articolo, raccontando la mia esperienza personale.

-Alma Nimue-