Mefitis Regena, Regina della Terra

Mefitis Regena di Elena Albanese

Vi presento Mefitis Regena, la Signora della Terra. 
Con questo meraviglioso dipinto di Elena Albanese si conclude il viaggio lungo la ruota dell'anno, camminando lo Húrz di Mefitis, abbiamo esplorato i suoi tanti volti e abbiamo sperimentato il suo potere e la sua energia multisfaccettata. Ora manca solo il centro che tutto raccoglie, Mefitis nella sua interezza. ❤ 

"Io sono Mefitis Regena, Signora della Terra, Regina del bosco e dell'orto sacro.
Sono io a donare lo scettro a chi mostra il suo valore, per regnare sulla propria vita,  
Impara ad usare il tuo potere con coraggio, saggezza, assertività e autorevolezza, reclama la tua Sovranità, reclama il tuo Regno e io sarò lì al tuo fianco.
Sono Madre Felicita, che tutto genera in abbondanza, nutro la vita con il mio elisir di latte e miele e con il mio tocco rendo fertile il tuo corpo e la tua mente. 
Se mi accogli nella tua vita posso rendere il tuo cuore gioioso e grato e la tua vita prospera.
Io sono la Signora delle erbe e delle piante curative, magiche e commestibili, delle pietre, dei cristalli scintillanti e degli alberi possenti.
Mia è l'arte della manifestazione, in me è nascosto il mistero del seme e dei flussi interni.
Io sono la potente e selvaggia Cinghialessa, Signora dei cicli di vita, morte e rigenerazione. Io sono la reggitrice dell'Equilibrio, in me danzano la luce e l'ombra, il giorno e la notte, la morte e la nascita, la creazione e la distruzione. Io sono la culla e la tomba, Colei che rigenera e trasmuta la materia, Colei che muta forma. 
Io sono l'albero che collega i tre Mondi e unisce in sé il Cielo, la Terra e le Acque.
Io sono Popluna, la Madre che protegge il popolo e porta giustizia.
Chiamami e sarò il tuo baluardo di forza e protezione."

- Alma Nimue -

Arriva la Signora dell'Aria


L'aria è diventata bella frizzante, la mattina la brina e il ghiaccio ricoprono il terreno (già mi sono presa una bella scivolata), le prime nuvolette di vapore danno forma alle parole e al respiro, la sera la temperatura cala verso i 2-3 gradi e il Matese si è coperto del suo bellissimo manto bianco. 
E' giunto il tempo della Signora dell'Aria, del cielo stellato e delle montagne, che per me ha i volti e i nomi di Afrodite Urania, Mefitis Domina Iovia, Cailleach Beira e Brigantia Caelestis.❄️⛄️

Esplorando l'Ombra e la Luce della Palude

 
Stamattina mi sono svegliata con l'immagine di Atreyu e Artax nella Palude della Tristezza e mi sono detta che non poteva arrivare in un momento migliore. Era da un po' che volevo scrivere qualcosa sulla palude, che a livello simbolico è un calderone immenso di senso e profondità, ma mi mancava ancora un pezzo e questa scena, decisamente traumatica, mi ha acceso una fiamma, o forse un fuoco fatuo, nella mente. 
Percorrendo la Via delle Acque, mi sono trovata ad affrontare in questo periodo le nebbie che separano i Mondi e le acque di paludi, torbiere e acquitrini, luoghi fortemente liminali, ambivalenti e legati al concetto di morte. E' come se camminando lungo le placide acque del lago fossi stata avvolta improvvisamente da un manto di fitta nebbia che disorientandomi ha condotto i miei piedi sul terreno melmoso della palude. Ora avanzo, con cautela, lentamente e ogni passo risulta pesante e instabile. La nebbia inizia a diradarsi, ma lo spettacolo di fronte ai miei occhi sembra inquietante.

💙Ma cos'è la palude? La palude è una zona umida, composta da terreno coperto e intriso di acqua stagnante, caratterizzata dallo sviluppo di una particolare vegetazione e fauna che si è adattata all'elevata umidità ambientale. Esistono paludi d'acqua dolce o salata, a seconda che esse si formino vicino ai laghi e ai fiumi o nelle vicinanze delle pianure costiere. Quando la palude è originata dall'accumulo di acqua di piena in zone basse, prende il nome di lama, mentre quando questa zona bassa si trova tra l'argine ed il corso naturale del fiume si parla di golena. La palude si origina grazie alla mancanza di un normale deflusso delle acque dove esse vengono raccolte in una piana, oppure attraverso la falda sotterranea nell'area interessata, o quando un lago si prosciuga.
Lo stagno, o acquitrino, è uno specchio d'acqua ferma e stagnante, poco profonda e di dimensioni ridotte. La formazione di uno stagno necessita in generale di un'alimentazione (corsi d'acqua o canali immissari) e di un fondale abbastanza impermeabile. Differisce dalla palude per la modalità di formazione (non deriva dall'inondazione fluviale o marina di aree pianeggianti) e per la minor presenza di limo. Può essere naturale o artificiale (in tal caso è chiuso da una diga) e può costituire un tipico ambiente di vita per piccoli animali e piante acquatiche, come la canna, il papiro o le ninfee.
Nelle regioni più fredde, come la tundra e nei prati alpini, si formano torbiere, cioè piccoli specchi d'acqua ferma e poco ossigenata, alimentate da acqua piovana. Queste torbiere sono popolate da piante che, quando muoiono, si decompongono.


💫Le paludi sono da sempre ammantate da un'aura di mistero e ambiguità. Sono luoghi oscuri, dove apparentemente tutto ci parla di morte, ad iniziare dall'odore forte prodotto dalla materia organica in decomposizione e dai gas che si liberano nell'aria. Le acque sporche e melmose, ma anche l'instabilità del suolo provocano nell'animo umano un senso di insicurezza costante e di paura atavica dell'ignoto, di ciò che non è visibile e che quindi sfugge al controllo. In molte zone paludose vivono e si nascondono effettivamente animali e insetti che spesso popolano i nostri incubi, come rettili, anfibi, topi e pipistrelli, alcuni dei quali possono risultare pericolosi, come nel caso degli alligatori e dei coccodrilli, a volte sono velenosi, come serpenti e ragni, altre volte sono portatori di malattie, come le zanzare che trasmettono la malaria. In quasi tutte le culture del mondo le credenze che ruotano intorno a questi luoghi parlano di anime perdute e inquiete che vagano silenzione, di fantasmi e di streghe, di entità pronte a tendere tranelli e a condurre alla morte, di spiriti pericolosi che portano malattie, che spingono il malcapitato o la malcapitata a perdersi, a confondersi e anche a dimenticare o a struggersi di dolore e tristezza. Complice forse anche il fenomeno dei fuochi fatui, ossia fiammelle prodotte dai gas (principalmente idrogeno e fosforo) emessi da materie organiche in decomposizione a contatto con l'aria, la fama della palude come luogo spettrale è innegabile. I fuochi fatui si manifestavano una volta anche nei cimiteri, quando le bare non erano ricoperte di zinco, per questo erano ritenuti manifestazione delle anime dei defunti. Per questi motivi, le acque palustri venivano utilizzate per maledire, per nascondere e occultare, ma anche per lavorare con gli Antenati e con le anime dei morti. La palude è a tutti gli effetti un cimitero naturale, è una zona di confine, dove le dimensioni si toccano e si compenetrano, dove il Velo è più sottile ed è possibile entrare in contatto con entità dell'Altromondo. A livello simbolico la palude può essere il luogo in cui poter ritrovare parti di noi abbandonate o rubate, in cui recuperare frammenti di ciò che eravamo, pezzi di memorie perdute che necessitano di essere ricordate e in cui poter incontrare e affrontare le nostre ombre più nere e spaventose. Allo stesso modo la palude può essere il luogo in cui lasciar andare e in cui permettere a parti di noi di morire. 

La palude ha anche un volto luminoso, è un luogo ricco di vita che si rinnova, di vegetazione e di stupende creature brulicanti, basti pensare ai fiori e alle piante palustri, come le ninfee, oppure ai meravigliosi uccelli acquatici e migratori, come gli aironi, i fenicotteri, le anatre, le cicogne, le folaghe, le pavoncelle e molti altri. Da sempre l'essere umano ha bonificato e prosciugato enormi aree paludose e acquitrinose per far spazio a zone abitabili e coltivabili, oltre che per questioni di salute, ma così facendo stiamo perdendo una grandissima risorsa ambientale. La particolarità e la ricchezza di questi ambienti umidi li rende preziosi, forniscono infatti servizi ecosistemici essenziali, come la regolazione dei flussi idrologici, la depurazione delle acque, il controllo dell’erosione del suolo, la mitigazione dei cambiamenti climatici (attraverso l’assorbimento della CO2  presente nell’atmosfera), la tutela della biodiversità. Sono inoltre ambienti accessibili, ideali per attività di educazione ambientale e turismo naturalistico, che contribuiscono a promuovere rispetto e amore per la natura. 

Qui potete leggere un interessante articolo sul perché le zone umide vanno tutelate per il benessere del pianeta e quindi anche del nostro 👉 Ecosistemi da proteggere insieme

La palude è quindi a tutti gli effetti come un grande calderone caotico di energia e materia fermentativa, espressione massima di rigenerazione, luogo in cui la morte e la decomposizione vengono trasformate in nutrimento e nuova vita, è un luogo di trasformazione alchemica, un luogo che può insegnarci l'accettazione dei cicli della vita e a cogliere la bellezza che si cela anche nei processi di stagnazione, morte e distruzione, riconoscendone l'essenzialità per la prosecuzione della vita e della sua evoluzione. Nulla finisce, ma tutto si trasforma, nulla scompare, ma tutto cambia forma e scopo. Stagnare è importante tanto quanto fluire, il punto di equilibrio è nel mezzo, per tornare limpidi è necessario immergere prima le mani nella nostra melma. L'acqua torbida può farci da specchio per un profondo lavoro di analisi, scoperta, integrazione e pulizia, quindi di guarigione, ma per farlo è necessario davvero affrontare tutte le emozioni dense e "scomode" che nascondiamo in quella melma. Una volta entrate/i nella nostra palude non si può più tornare indietro, come Atreyu e Artax nella Palude della Tristezza, possiamo solo scegliere come proseguire. 

💜La Storia Infinita è un romanzo meraviglioso, un testo iniziatico e fortemente simbolico, che può essere letto in molti modi e su più livelli, ma è sul passaggio nelle Paludi della Tristezza che voglio concentrarmi provando a dare una mia interpretazione. Si tratta di un momento molto importante nel viaggio di ricerca di Atreyu, perché qui si trova ad affrontare la morte, la disperazione e il dolore. E' un passaggio del libro che ci parla chiaramente dell'importanza del vivere pienamente le emozioni per poterle trasformare in forza. Per trovare le verità più profonde che stiamo cercando dobbiamo passare attraverso le zone paludose del nostro animo, è un passaggio obbligato, che anche Atreyu non ha potuto evitare. Questa palude rappresenta i momenti più difficili della vita, quelli in cui ci sentiamo sprofondare e siamo tentati di abbandonarci alla tristezza, al dolore e allo struggimento, quei momenti in cui ci sentiamo sopraffatti e arranchiamo a fatica. Quando sembra non esserci più speranza ecco che accade qualcosa, nella palude avviene una morte. Può essere parte della nostra innocente fanciullezza, come sembra rappresentare il candido cavallo bianco di Atreyu, Artax. Può essere il dolore di una separazione, di un amore che finisce, di un lutto. Una parte di noi muore e c’è tutta la dignità, il bisogno e il diritto di piangere questa perdita. A questo punto il dolore colpisce e trasforma. Atreyu vive il dolore, ma non si lascia andare alla sofferenza che avrebbe potuto farlo annegare insieme ad Artax. Vivere la tristezza e abbandonarsi ad essa sono due cose diverse. Questo episodio ci insegna quanto sia importante lasciarci pervadere dalle lacrime e vivere il dolore (o altre emozioni) con ogni nostra cellula, disperiamoci se è necessario, se è quello che sentiamo, accogliendo tutto il dolore che c’è, solo allora sarà possibile trasformarlo. E' fondamentale restituire dignità e potere anche alle cosiddette “emozioni difficili” e al loro ruolo essenziale alla vita. Quando un’emozione ci attraversa e scorre lascia un senso di vuoto, come di aria pulita dopo la pioggia, se invece la neghiamo, la giudichiamo o cerchiamo di ridurla ecco che può trasformarsi essa stessa nella palude in cui rischiamo di affondare. La forza d’animo emerge esattamente lì, dove la fragilità viene a farsi più grande. Una parte muore  affinché un’altra possa conoscere il coraggio con cui farsi avanti nella vita. 

E ora, attraversando la palude mi chiedo:
💥Qual è il mio veleno? Come posso trasformarlo in cura?
💥Cosa ha bisogno di decantare nel silenzio e nella stagnazione per fermentare e rigenerarsi? 
💥Cosa invece ha bisogno di tornare a fluire, perché sta imputridendo ammalando il mio animo? 
💥Quale parte di me deve morire e quale devo recuperare?

💧Alma Nimue💧

La mia esperienza con la Morte e con la Dea Oscura

"Veils - The star Goddess" Art by Daniel Watts
Potete visionare le sue meravigliose opere sul sito visionarysea.com

"Lei desidera che non siamo mai meno di tutto ciò che possiamo essere veramente.
La Dea oscura ci dona forza amandoci ferocemente, il Signore della Soglia ci ricorda la forza della volontà per restare fedeli alla nostra missione d’integrità." (Taran)

Mi lascio ispirare da queste splendide parole scritte da Taran (potete leggere l'articolo intero qui Samhain: la Discesa, lo Scorpione e la Madre Oscura) per parlare finalmente di un tema che volevo affrontare già l'anno scorso: la morte. E lo farò raccontandovi la mia esperienza e parte del mio percorso di vita. Lascerò fluire le parole liberamente, sarà quindi un post molto lungo, intimo e autobiografico, vi porterò nel mio vissuto, per cui grazie fin da ora a chi vorrà leggere fino alla fine, spendendo il suo tempo per conoscermi meglio.
Sono qui, in un punto imprecisato del calderone da cui inizio ad intravedere una tenue luminosità, sono circondata dalle mie lacrime, da frammenti di specchi e da pezzi di me... So che è giunto il tempo di fare un bilancio e sento la necessità di scrivere, di esternare le mie riflessioni e lasciarne traccia, per me stessa in primis, ma forse anche per chi avrà la voglia di leggere. 
Questi due anni (2020-2021) resteranno impressi dentro di me come anni cardine, di profonda trasformazione interiore, due anni che hanno accelerato, con un decisivo colpo di coda, un processo cominciato nel 2016. Sono stati anni densi, ho avuto spesso la sensazione che il tempo fosse dilatato e contemporaneamente contratto, se ci penso ora in effetti è stato come un lungo travaglio, e ora sono pronta a partorire me stessa nuovamente. 
Permetto alla mia memoria di andare indietro, ho bisogno di rivedere i momenti più importanti, quelli catartici e significativi, gli interruttori del processo, ed ecco che subito arriva Brigit...
La Dea dagli occhi di smeraldo è stata al mio fianco fin dall'inizio, l'ho sempre percepita come LA Dea, la Madre della mia Anima, quindi era per me naturale votarmi a Lei, ma Brigit aveva altri piani, non voleva mi fermassi lì e l'ho scoperto solo dopo, camminando...
Nel momento in cui iniziai a sentire dentro l'impulso di aprirmi ed espandermi, appena avvertii il desiderio di rispondere con impellenza al canto della Sacerdotessa, cosciente di avere tanto da imparare, ecco che comparve Valerie come una benedizione e un segno... Non avevo idea allora che approfondire il mio legame con la luminosa Brigit mi avrebbe condotta sulle Vie della Dea Oscura. 
Appena iniziai il Training trovai in Valerie una complice e cominciai a percepire da subito un profondo richiamo verso le mie radici italiche, legame mai esplorato prima, e un nuovo nome iniziò ad affacciarsi in superficie “Mefitis”. 
Qualche mese dopo, proprio per un workshop di Marion Brigantia su Brigit, misi per la prima volta piede, con immensa gioia ed entusiasmo, nel Tempio della Grande Dea di Roma, aperto da poco dalla coraggiosa e ispirata Maya e lì trovai una famiglia e una casa per il mio spirito, si aprirono le porte di un mondo che avevo solo annusato.
Per completare la mia formazione mi iscrissi al percorso triennale proposto da Maya “Sacerdotessa del Mare, Sacerdotessa di Afrodite e della Sessualità Sacra”, portando con me un mare di resistenze, di paure e di confusione... Non capivo più dove stavo andando e qual era la mia strada, non sapevo bene perché lo stessi facendo, non avevo mai lavorato con Afrodite e non avevo idea di come avrei fatto a pagare, ma mi buttai e da lì è iniziata la discesa. Ricordo benissimo il primo weekend del training, quello della Crona, fu davvero intenso e potente, smosse tante cose, quando tornai a casa, durante la notte vidi per la prima volta il volto sorridente e ammiccante di Mefite e me ne innamorai subito, desiderai conoscerla, ma la cosa mi mandò in crisi e confusione, avevo appena iniziato un percorso su Afrodite e mi compariva Lei in sogno?! Perché? Cosa voleva dirmi? Che senso aveva?... Mi ci sono voluti anni per comprendere quanto il lavoro con Afrodite fosse un ponte essenziale e indispensabile per accedere alla Madre Oscura, la Signora della Soglia, e al Mistero della Morte, oltre che un modo per comprendere meglio anche Brigit e me stessa.
La morte... già, il tema principale di questi anni, o forse di tutta la mia vita, a partire dalle esperienze vissute e dal mio nome e cognome: Antonella (Colei che precede, o che combatte/che affronta) Della Morte; e persino il nome che ho sentito risuonare durante la Prima Onda, e con il quale mi sono dedicata, sembra avere un suo perché: “Alma” in latino significa “Colei che nutre/Nutrice” uno degli appellativi della Dea Madre, ma in spagnolo, in portoghese e anche in italiano aulico significa “Anima”, interessante anche la scoperta che in ungherese significa “mela”. 
Il mio primo contatto con la morte fu all'età di 7-8 anni credo, quando venne a mancare mia nonna materna, ricordo che provai un gran dolore, che smosse dentro di me anche un profondo senso di colpa, perché l'ultima volta che l'avevo vista ero stata molto brusca con lei e non avevo compreso che il tempo a disposizione stava giungendo al termine, ma ero piccola e all'epoca non mi fu concesso di vederla e partecipare al suo funerale.
Fu poi la volta di mio nonno materno, che amavo tantissimo, ci misi anni per smettere di piangere ogni volta che mi tornava in mente o che sentivo parlare di lui. Andò via quando avevo 14-15 anni, durante il mio primo anno di superiori, nel giro di pochi mesi, per un cancro al fegato. Ricordo ancora quella notte, ero a casa con mio fratello e i miei erano da lui. Quella notte lo sognai, ero a casa sua e lui dopo essere entrato nella stanza prese la valigia, il cappello e il cappotto ed uscì, allontanandosi lungo la strada, senza voltarsi. Poco dopo ricevetti la telefonata in cui mi avvisavano della sua morte e lì capii il sogno, era venuto a salutarmi prima di andar via, scoppiai in lacrime. Quando nel pomeriggio ci vennero a prendere per portarci da lui, appena misi piede in quella casa gremita di gente in lutto e lo intravidi disteso sul suo letto, non ebbi il coraggio di andare a salutarlo e scappai da mia zia. Piansi per un po', poi improvvisamente mi rasserenai e questa volta al funerale c'ero anche io e fu bello vedere quanto fosse amato. Purtroppo anche per mio nonno provai senso di colpa, perché invece di andare a salutarlo avevo preferito uscire con la mia amica, mi sentii sciocca e superficiale e pensai di aver perso un'occasione preziosa. Ma la verità è che non ero pronta ed ero molto giovane, così presa dalla vita da non vedere la morte, neanche per gli altri. 
L'anno dopo successe un evento molto grave e sconvolgente per una comunità così piccola e tranquilla come quella in cui vivo, un omicidio, per la precisione l'assassinio del mio vicino di casa ad opera del figlio e fui io a trovare il corpo, maciullato da innumerevoli colpi di accetta. Apparentemente sembrava che la cosa non mi avesse quasi colpito, ma ora so che l'effetto di quell'evento fu più potente di ciò che immaginavo. Se ci penso è da quel momento che ho iniziato a perdere la fede e a pormi mille domande, cercando altrove le risposte di cui avevo bisogno. Da lì è iniziato il viaggio che mi ha condotta poi sul Sentiero della Dea. Da quel momento andò a rotoli anche tutto il resto, ma questa è un'altra storia...
È però in questi ultimi 5 anni che la morte e la malattia sono entrate prepotentemente nella mia vita. 
Alla fine del 2016, poco dopo l'inizio dal training a Roma, ebbi il mio primo contatto diretto con la Nera Signora. Morì mio zio, il fratello di mia nonna materna, vedova da prima che io nascessi, con la quale viveva da diversi anni e che per noi era quasi un nonno. Papà si era preso cura di lui fino alla fine e quella notte stava dormendo nel letto al suo fianco quando esalò l'ultimo respiro. Mio padre è stato un grande esempio per me grazie al suo modo così amorevole, sereno e naturale di affrontare la morte e il lutto, nonostante la sofferenza per la perdita e la frustrazione data dall'impotenza di fronte all'inevitabile. Ricordo che quel giorno capii l'importanza del rito per chi va via e per chi resta e quanto fosse utile il ruolo dello staff delle onoranze funebri per sollevare i familiari del defunto dalle incombenze tecniche e legali, ma anche per svolgere quel ruolo di preparazione del corpo e del feretro che fino a non molto tempo fa era compito delle donne della famiglia. Ricordo chiaramente di aver pensato a quando fosse bello ri-sacralizzare quel ruolo e ri-attualizzare alcuni rituali tradizionali legati alla morte che si stanno quasi completamente perdendo.
Nel periodo natalizio avvenne un'altra tragedia, all'improvviso, senza sapere come o perché, mia cugina, nata con la spina bifida, si ammalò. Furono mesi tremendi, sballottati da un ospedale all'altro, da uno specialista all'altro. Ci volle del tempo prima di capire che si trattava di una malattia autoimmune molto rara, la dermatopolimiosite, che colpisce pelle e muscoli, provocando dolori fortissimi, perdita muscolare e rischio di morte se non viene trattata adeguatamente perché colpisce anche cuore, polmoni ed esofago. Da lì iniziò un calvario che dura ancora adesso purtroppo. Ma quell'anno, non lavorando, ebbi modo di starle accanto e aiutare come potevo, fu per me la prima occasione di vivere l'ospedale e di vedere gli effetti di una malattia debilitante sul corpo, nel suo caso così giovane. Fu pesante e difficile, fare le notti in ospedale, vederla soffrire così tanto, anche al tocco leggero, vederla prosciugarsi, senza più la forza neanche di alzare la testa, senza riuscire a mangiare, a sentire i sapori e faticando anche a respirare. Era diventata così esile e contemporaneamente così gonfia e livida. Abbiamo avuto paura di perderla più di una volta e lei più di una volta si è trovata su quella soglia, ma per fortuna ha sempre avuto una tempra d'acciaio e un grande attaccamento alla vita, anche se alla lunga diventa sfiancante emotivamente e non si può non iniziare a vacillare. 
A Febbraio ci fu la mia dedicazione come Sorella di Brigit e ricordo ancora quella bellissima chiacchierata con Sara, sulle Dee Oscure e Mefite, mentre eravamo in macchina verso casa di Valerie... Fu una cerimonia bellissima, intensa e potente, che porto ancora nel cuore, ma che segnò per me l'inizio di una discesa dolorosissima in un labirinto intimo e personale, da cui solo ora sono uscita, ma di cui non parlerò qui.
L'anno successivo a tutto questo si aggiunse nonna, le cui condizioni di salute necessitavano di assistenza ed essendo ormai sola decidemmo di portarla a casa. Anche in questo caso mi ritrovai ad occuparmene io quando mio padre era a lavoro e devo ammettere che non fu piacevole, non avevo mai avuto un buon rapporto con nonna e non mi piaceva molto passare del tempo con lei, quindi  trovarmi a dovermene prendere cura era pesante, avevo iniziato a sentirmi sopraffare e soffocare da tutto questo, sentivo che mi stavo perdendo e annullando, che mi stavo dando troppo senza occuparmi di me, mi sentivo anche data per scontata, come se non avesse importanza ciò che volevo, nessuno mi aveva chiesto nulla, mi ero semplicemente trovata a farlo, perché ero l'unica a stare in casa. Questa è stata una grandissima lezione sulla necessità di equilibrio e sulla capacità di esprimere la propria volontà, di chiedere aiuto e pretendere, anche in queste circostanze, del tempo per sé stesse/i. Ma l'ho capito dopo, perché avevo troppa paura di dire di NO, di deludere le aspettative, di sentirmi una persona cattiva ed egoista, di sentirmi in colpa e così via... Ho scoperto solo ora che se avessi chiesto non sarebbe successo assolutamente nulla, semplicemente avrei ottenuto più aiuto...
Nonostante tutto continuai a seguire il training, intensificando come meglio potevo la mia presenza al Tempio di Roma per cercare di aiutare Maya che era incinta del suo meraviglioso bimbo. Contemporaneamente assistetti al dolore soffocato e lacerante di una carissima amica a causa di un lutto perinatale e vidi sprofondare nelle più buie profondità dell'anima un'altra amica e Sorella di Onda. Anche in questo era nascosta una grande lezione, solo quando ci abbandoniamo completamente alla morte, quando ci lasciamo smembrare e lacerare dal dolore... solo allora, possiamo ricomporci, possiamo rinascere, riemergere dagli abissi ed espanderci, è l'iniziazione della Soglia. Per fortuna quell'anno portò anche degli eventi importanti e bellissimi: il meraviglioso matrimonio di Cindy e Anthony, il parto di Maya (non senza turbolenze) e la nascita di Taliesin, la notizia della gravidanza di Faith, dopo un periodo di forte dolore e trasformazione anche per lei, la fondazione del Kaíla Maatreís - Il Tempio della Madre del Safinim, il 13 agosto 2018, e l'accensione della Fiamma di Maatreís, il 30 settembre 2018. Durante l'anno continuai ad approfondire la figura di Mefite, ormai sempre più presente e fui sorpresa quando venni a conoscenza di un movimento di riscoperta di questa Dea e di rivalutazione del territorio della Valle d'Ansanto, anche da un punto di vista artistico, e così conobbi l'impegno e il lavoro della cara Franca Molinaro e di Raffaele Bertolini.
L'anno si chiuse con la cerimonia di dedicazione come Sacerdotessa del Mare, durante la quale ebbi una grande epifania, in un istante mi sembrò di comprendere, di cogliere una visione fugace dell'immagine sulla tela della Dea. Ero lì,  al centro, tra l'Amante e la Crona, le due porte dell'Iniziazione ai Misteri della Vita e della Morte e capii quanto fossero profondamente connesse tra loro, per accedere ad una bisogna necessariamente passare per l'altra e viceversa.
La terza Onda del Training sacerdotale, verso la quale nei mesi precedenti avevo provato una resistenza incredibile, finanche all'idea di mollare, temendo di guardare in quello specchio e affrontare le tematiche previste e il lavoro sul corpo, iniziò invece con un entusiasmo e una decisione incredibile e di fatto credo sia stato l'anno più bello da quel punto di vista.
In primavera la salute di nonna degenerò rapidamente e lì mi fu data l’occasione di sanare il mio rapporto con lei. La vecchiaia e la malattia trasformano, lei così fragile, bisognosa e sofferente, con la memoria gocciolante per via della senilità, era tornata bambina, aveva bisogno di essere imboccata, lavata, cambiata e spostata, perché ormai era rigidissima e non aveva più la forza neanche di mantenersi seduta. Mi fa sorridere e commuovere ricordare quei momenti in cui iniziava a fare battute, a dire cose irriverenti, che mai si sarebbe concessa in passato, o a fare i dispetti, giocando anche con il cibo, ridendo con quella espressione malandrina tipica dei bambini, o quando la sera le toglievo la dentiera e lei mi guardava con quegli occhi lucidi, ma già adombrati da un velo, e mi diceva “Grazie per quello che stai facendo, è importante per me, Dio ti benedica. Ti voglio bene” e poi si faceva abbracciare e baciare. Mai nella mia vita avevo visto nonna esprimere affetto in quel modo e allora ho capito, ho compreso quanto fosse stata dura la sua vita, quanto aveva sacrificato di sé e della sua felicità per gli altri, per tenere insieme la famiglia, per conservare le apparenze e il buon nome della famiglia, per costruire, per essere forte, per essere una buona cristiana, per essere figlia del suo tempo e delle convenzioni sociali, ho capito anche il perché del legame quasi asfissiante con mio padre. In quel momento ho pianto per lei e ho provato compassione e tenerezza, allora ho perdonato tutto e ho perdonato anche per la sofferenza vissuta da mia madre e che inevitabilmente ho assorbito anche io. 
A giugno era ormai chiaro che mancava poco, aveva smesso di reagire, le piaghe erano ormai irrecuperabili, guardava nel vuoto senza rispondere, si rifiutava di mangiare e bere e alla fine si abbandonò alla morte il 29 giugno, con papà accanto. La lavai per l’ultima volta e aiutai nel vestirla e accesi delle candele per illuminarle la via, fu il mio ultimo gesto d’amore per lei. Le mettemmo nella bara un piatto capovolto dietro la testa, come da tradizione, e una sciarpa realizzata per lei dal mio caro Freddie che era riuscito a conoscerla giusto qualche giorno prima. In quella settimana io ero fortemente preoccupata e angosciata perché avevamo in programma un grande evento per il Solstizio d’Estate, della durata di tre giorni, e temevo di non essere presente nel momento del trapasso, invece lei ha aspettato e l’evento è stato stupendo. 
A settembre si aprirono le porte della mia libreria, dopo 10 anni di tira e molla, ma nessuno immaginava quello che sarebbe successo da lì a pochi mesi con la pandemia. Dopo una meravigliosa e partecipata cerimonia di Samhain il mio 2019 si concluse con una tranvata in piena faccia, talmente forte che la scossa mi mandò nel caos totale. Questo scossone mi portò a rimettere in discussione tutto e mi costrinse a guardare in faccia la natura reale di un rapporto per me estremamente importante, cercando di sollevare tutti i veli dell’illusione che mi ero creata. Sentivo forte il desiderio di andare all’essenza e di staccare con tutto e tutti. Il 2020 con la sua pandemia mi ha aiutato in questo, è stato un anno di forti cambiamenti, di riflessione e di stravolgimenti inaspettati, perdite e lutto (per la morte di alcuni parenti e amici, in modo assolutamente repentino e inaspettato a causa del covid, ma anche per la perdita di molti dei miei gatti), dolore, paura, incertezza, reclusione, ma anche tante cose belle, nuove opportunità per reinventarsi e per sperimentare nuovi strumenti e mezzi, tempo a disposizione per fermarsi ad ascoltare quella parte di noi più autentica che viene sempre zittita. Il 2020 e questa pandemia sono stati l’occasione per una rinascita e una piena presa di consapevolezza. Il 1 febbraio ebbe inizio la prima Spirale del percorso “La Via delle Melisse di Brigit-Belisama” che avevo sentito impellente il bisogno di far nascere e la strada è stata aperta da tre meravigliose donne e Sorelle che si sono affidate a me per questo cammino tra le braccia di Brigit. Durante l’anno sono emerse, come un fiume in piena, tutte le mie paure e tutte le mie ombre, una dietro l’altra, ho guardato senza sosta nello specchio nero della Dea, iniziando un lavoro di accettazione davvero difficile, che è ancora in atto. Ad agosto una nuova crisi, decisamente diversa da quella precedente, più forte, concreta, lucida e determinata, che mi ha portata a mettere tutto in pausa, a concentrarmi solo su me stessa e a tentare di abbattere alcune mie monolitiche credenze illusorie, sabotanti e limitanti. È stato il mese in cui ho scelto di dedicarmi a Mefite come sua Sacerdotessa, avvolta dal Suo respiro nella Valle d’Ansanto. sabato 15 agosto 2020. 
Il 2020 si è chiuso per me con una intima e sentita cerimonia di rilascio e il 2021 è stato davvero un anno di rinascita e riassetto della mia vita, è stato l'anno in cui ho messo al centro me stessa e mi sono riscoperta. Ora mi sento più forte e stabile, ho ritrovato il mio equilibrio e una nuova determinazione. 
La crisi è sempre una piccola morte e la morte è sempre un’opportunità di trasformazione.

Rivedendo tutto questo mi rendo conto di quanto la Dea Oscura mi sia stata accanto e mi abbia guidata nella mia vita. Mentre scrivo mi torna in mente anche un sogno fatto quando avevo circa 20 anni, nel periodo in cui avevo deciso, senza più alcun indugio o timore, di proseguire sul sentiero neopagano. Fu la prima volta che sognai la Dea e mi apparve come Crona, non starò qui a raccontare il sogno, ma in una notte illuminata dalla Luna comparve una gatta nera che si trasformò in una vecchia vestita di nero che mi disse alcune cose. Al risveglio ero convinta per qualche motivo che si trattasse di Diana, nonostante non avessi avuto nessun approccio con Lei e ancora oggi custodisco il ricordo di quell'incontro onirico come un dono prezioso.

Da tutto questo ho imparato a riconoscere la compassione e la bellezza che si nasconde nella morte, ad accettarla e viverla con più serenità, anche se ciò non protegge dal dolore. In questi due anni di pandemia, abbiamo visto morire tante persone da sole, in casa o in ospedale, in condizioni davvero tristi, tantissime persone non hanno avuto modo di salutare i propri cari, di celebrare per loro funerali, di occuparsi di loro, di accompagnarli mentre si spegnevano, di stare loro accanto mentre erano in ospedale nella paura e nell'incertezza di ciò che stava accadendo, non hanno potuto essere con loro quando hanno realizzato che non sarebbero più usciti da quegli ospedali e non hanno quindi potuto elaborare il lutto. Sono stati anni davvero dolorosi e difficili dove abbiamo potuto renderci conto di quanto sia importante e delicato questo tema. La vita terrestre è così fragile e credo sia fondamentale prendere consapevolezza di questo dato di fatto e tornare a parlarne con naturalezza. L'unica cosa certa della nostra esistenza è che dovremo attraversare un giorno quel Cancello, per cui tanto vale abituarsi all'idea e farci pace, perché potrebbe accadere in qualsiasi momento. Ricordiamoci cha morte e nascita, sono solo una Soglia da attraversare per raggiungere un nuovo stato vitale dell’essere e credo che sia proprio la consapevolezza della fine e della morte a dare senso alla vita e alle relazioni, è ciò che rende prezioso ogni attimo, anche per questo è così necessario recuperare una sua dimensione sana e sacra. Di fronte al Mistero della Morte non possiamo che inchinarci, ci riscopriamo tutti fratelli e sorelle, accomunati dallo stesso destino. Di fronte a lei tutto si ridimensiona e cadono le barriere e le impalcature quotidiane, che con fatica cerchiamo di costruire, la morte spoglia e riporta all'essenziale. 

Il rapporto con la Dea Oscura non è per niente facile e non è per tutte/i, Lei ci mette costantemente alla prova, ci spoglia pian piano, tiene per noi lo specchio della verità, di fronte al quale non possiamo fuggire a lungo, perché è impossibile negare per sempre ciò che ci viene mostrato e che non va nella nostra vita. Scegliere di lavorare con Lei significa affrontare le nostre ombre e tutte le emozioni ritenute scomode e negative ai più (rabbia, paura, invidia, rancore, rimorso, rimpianto, dolore, sofferenza, odio, frustrazione, perdita, abbandono, accettazione, senso di colpa, senso di vuoto ecc.) starci dentro, ascoltarle e lasciare che lacerino la vecchia pelle per permetterci di mutare e trasformarci, è un lavoro continuo di raffinamento dell'anima. Lei ci chiede di essere integre/i, autentiche/ci e fedeli a noi stesse/i e alla nostra verità, di fare delle scelte, anche se sembrano dolorose e scomode, di navigare le maree del cambiamento, di ravanare nella nostra melma personale, per ripulirci e fare spazio. È un cammino che richiede una certa dose di onestà, coraggio, fiducia e abbandono, coscienti che nulla ha realmente termine, ogni fine è semplicemente un nuovo inizio e che la Dea Oscura è in realtà la Custode della Luce e della Vita, anche se il Suo buio accende in noi la paura dell'ignoto.
La Dea Oscura è una Grande Iniziatrice se abbiamo il coraggio e la determinazione guardare dentro al Suo buio, perché è lì che troviamo le radici delle nostre Ombre, delle parti di noi che non ci piacciono, o che non comprendiamo, e che non ammetteremmo mai di possedere alla luce del giorno.
Ma per lavorare con Lei è anche necessario aver avuto contatto reale e diretto con la morte fisica, aver attraversato il lutto, la perdita, la crisi, la rottura, il caos e la disperazione, perché è solo in quel momento che si può cogliere la sua vera natura iniziatica. È importante sporcarsi le mani, imparare a guardare e ad accettare anche la crudezza della vita, che non è solo rose e fiori, anzi. Il contatto con la morte implica anche il contatto con la malattia, il deperimento del corpo, la decomposizione, l'odore e le lacrime, ma la morte rappresenta anche una grande opportunità di guarigione e crescita, di espressione di affetto, cura, amore e riconoscenza. Accompagnare qualcuno che si prepara ad attraversare quella Soglia è qualcosa di estremamente sacro, un dono prezioso e anche un'occasione per sistemare le cose, per appianare divergenze e conflitti prima della separazione, in modo da non lasciare nulla in sospeso, sia per chi va, sia per chi resta, permettendo così di affrontare il distacco con maggiore serenità. La malattia e la morte ci mantengono centrate/i su ciò che è davvero importante e che ha valore nella vita.

Innamorarsi del volto oscuro della Dea significa innamorarsi di se stesse/i e della Natura, nella sua vastità e complessità. L'Oscurità è multisfaccettata come la Luce, è un diamante nero, ricco di riflessi, tutto da esplorare.

Ho scritto anche un altro post sulla Dea Oscura, se volete leggerlo lo trovate qui La Madre Oscura

- Alma Nimue -

Camminare nella nebbia


💨Si avvicina la soglia di Samhain, il momento dell'Alba Oscura, la nebbia intorno a me si fa sempre più densa, i suoni attutiti, la vista è occultata, è quindi necessario acuire gli altri sensi, ma la nebbia confonde anche quelli e la percezione dello spazio-tempo scompare. Vedo delle ombre indistinte intorno a me, dei suoni e delle voci che non riesco ad identificare, sotto di me la terra, intrisa di acqua, ad ogni passo diventa sempre più instabile, sempre più melmosa e fangosa...so che mi sto addentrando nella palude, il luogo oscuro e pericoloso in cui incontrerò la Strega.  
La nebbia è un passaggio interdimensionale che può condurci nell'Oltremondo,  da essa impariamo l'arte dell'attesa e della pazienza, ci obbliga a procedere con cautela, guardandoci dentro. Nella nebbia incontriamo noi stesse/i e le nostre Ombre, sperimentiamo l'isolamento e la paura, il perdersi necessario per ritrovare poi la strada giusta e la nostra vera essenza. La nebbia è utile anche per calmare la mente e meditare profondamente, per accedere ad uno stato di trance più o meno intenso in cui ricevere visioni o epifanie, ma a volte è necessario superare prima la membrana della paura per poter usare la nebbia in questo modo. 
Allora non mi resta che fermarmi. Avvolta dalla fitta nebbia mi domando se sono pronta ad affrontare le mie Ombre. Cosa sto cercando di nascondere a me stessa? Sono pronta a sollevare quel tappeto per lasciar uscire ciò che è occultato, ma che necessita di essere visto per guarire?


💨Ma cos'è la nebbia?
La nebbia è acqua allo stato gassoso, quindi una danza di aria e acqua, è un fenomeno meteorologico dovuto alla condensazione del vapore acqueo in prossimità del suolo. Durante la condensazione, molecole di vapore acqueo si uniscono a formare minuscole goccioline di acqua che rimangono sospese in aria. Il termine nebbia si applica quando la visibilità è inferiore a 1 km. Con visibilità compresa tra 50 e 200 metri si parla di nebbia spessa, tra 30 e 50 metri di nebbia fitta, sotto i 30 metri di nebbia densa. Se invece la visibilità è maggiore allora si parla di foschia.
La nebbia può formarsi in diversi modi:
- Per irraggiamento. Si forma generalmente dopo il tramonto, dopo che il suolo ha ceduto calore allo spazio tramite irraggiamento, raffreddandosi, assorbe calore dall’aria più a contatto con la superficie (generando inversione termica). La temperatura degli strati d’aria prossimi al terreno si abbassa sino a raggiungere la temperatura di rugiada permettendo la condensazione di goccioline di acqua liquida. La nebbia da irraggiamento è tipica delle notti con cielo sereno e vento poco intenso.
- Da avvezione. Si forma quando l’aria umida passa per avvezione, movimento orizzontale dei flussi d’aria, sopra il terreno freddo e viene così raffreddata. Questo fenomeno è frequente sul mare quando l’aria tropicale incontra ad alte latitudini acqua più fredda. È anche comune il caso in cui un fronte tiepido passi sopra un’area abbondantemente innevata. È comune quando c’è molta differenza tra le temperature diurne e notturne, si dissolve non appena il sole, al mattino, comincia a scaldare l’aria.
- Da umidificazione. E' la forma più localizzata ed è creata dall’aria fredda che passa sull’acqua molto più calda. Il vapore acqueo entra velocemente nell’atmosfera tramite evaporazione e la condensazione ha luogo quando il vapore acqueo raggiunge la saturazione. La nebbia da umidificazione è frequente nelle regioni polari, e intorno ai laghi più grandi e più profondi nel tardo autunno e all’inizio dell’inverno, spesso causa nebbia ghiacciata o talvolta brina.
Esiste anche la nebbia:
- congelatasi che si verifica quando le goccioline di nebbia si trovano allo stato liquido (condizione detta di sopraffusione) nonostante la temperatura dell’aria sia inferiore a 0 °C; quando vengono a contatto con una superficie, formano depositi di ghiaccio chiamati galaverna, calabrosa o ghiaccio chiaro. Ciò è frequente sulla cima di quelle montagne che sono esposte a un debole vento. È quindi equivalente alla pioggia congelantesi, che provoca il gelicidio; 
- ghiacciata o velata, tipica delle zone glaciali. In questo tipo di nebbia le goccioline si sono congelate a mezz’aria in minuscoli cristalli di ghiaccio. Generalmente ciò richiede temperature ben al di sotto del punto di congelamento (solitamente inferiori a −30 °C, nonostante si possa avere sopraffusione fino a −40 °C) e quindi questo tipo di nebbia è comune solo nell’area e nei dintorni delle regioni artiche e antartiche. Una precipitazione di aghi di ghiaccio simile alla nebbia ghiacciata, ma che si verifica con cielo sereno e non provoca diminuzione di visibilità, si chiama polvere di diamanti.

-Alma Nimue-

Un mare di plastica

💦Lavorando con le acque in modo sacro non si può ignorare il tema importantissimo dell'inquinamento idrico. Spesso non ci rendiamo conto dell'impatto che hanno le nostre scelte quotidiane su questo dramma, perché di dramma si tratta, se le acque sono inquinate tutto il pianeta lo è e gli effetti sulle creature viventi è devastante, perché la vita si nutre di acqua, se l'acqua è malata anche gli esseri viventi lo sono. 


💀Le principali fonti di inquinamento idrico sono: 
- i prodotti chimici industriali versati nei corsi d'acqua o direttamente in mare senza filtraggio;
- i detersivi, i detergenti e i cosmetici che finiscono nello scarico; 
- l'olio usato e smaltito in modo scorretto;
- dispersione nell'ambiente di sostanze usate per attività militari, ad esempio munizioni all'uranio impoverito, ordigni inesplosi, test nucleari;
- oggetti di plastica e microplastiche ( che tendono ad entrare nel ciclo dell'acqua e poi direttamente nella catena alimentare degli organismi acquatici marini e di conseguenza in quella umana);
- pesticidi, fertilizzanti e liquami prodotti dagli allevamenti intensivi (queste sostanze possono arrivare alle falde acquifere sotterranee e ai fiumi per dilavamento dei terreni);
- inquinamento da idrocarburi (petrolio e derivati);
- inquinamento termico, causato dallo scarico incontrollato dell'acqua per raffreddare gli impianti di industrie, in particolar modo nelle centrali termoelettriche (viene rilasciata nell'ambiente acqua a temperatura superiore rispetto a quella in cui viene immessa, provocando alterazioni delle condizioni fisiche dell'acqua con moria degli organismi viventi presenti);
- inquinamento radioattivo, dispersione di sostanze o scorie radioattive provenienti dalle miniere di uranio e torio e dagli impianti di trasformazione di questi metalli, oltre che dalle centrali nucleari, dalle industrie e dai laboratori medici e di ricerca che fanno uso di materiali radioattivi.

Va da sé che è necessario iniziare a fare scelte più sostenibili, responsabili ed etiche. Ciò significa iniziare dalle piccole cose, dalle scelte quotidiane. So che è difficile eliminare completamente l'uso della plastica o di altri prodotti, ma già ridurre è un grande passo avanti. 



💙Quel che è certo è che gli Spiriti dell'Acqua non amano la plastica, per ovvi motivi, per cui è buona norma avere l'accortezza di eliminare stoffe e fibre sintetiche che derivano dal petrolio (poliestere, nylon), contenitori in plastica, incensi che contengono colla e candele di paraffina quando lavoriamo in modo sacro con le acque, ma non solo, ricordiamoci che la nostra è una forma di eco-spiritualità che ha a cuore il benessere del pianeta. Usate sempre prodotti e oggetti ecologici, naturali e biodegradabili e lasciate sempre il posto che vi ospita più pulito di come l'avete trovato.

💫Questa è una norma di base, ma se volete fare qualcosa in più ci sono molti modi per ridurre il consumo della plastica, oltre a fare attenzione al corretto smaltimento dei rifiuti, ecco alcune idee:
- Usate bottiglie di vetro e valutate l'acquisto di un depuratore di acqua se quella del rubinetto non dovesse essere delle migliori da bere.
- Evitate di acquistare prodotti imbustati e preferite alimenti freschi o merende fatte in casa.
- Per i bimbi e le bimbe, magari optate per giocattoli in legno o stoffa.
- Portate con voi le borse di stoffa per fare la spesa evitando così di usare le buste di plastica.
- Eliminate le cannucce e se proprio non potete farne a meno usate quelle in metallo, vetro, carta o bambù.
- Usate tazze, ciotole, piatti e posate di materiali naturali o biodegradabili.
- Rinunciate alla gomma da masticare.
- Conservate il cibo in contenitori di vetro riutilizzabili e lavabili.
- Portate i vostri contenitori per il cibo (anche quando fate la spesa)
- Evitate gli accendini e preferite i fiammiferi.
- Se avete l'abitudine di ordinare caffè o cappuccino da portar via potete portare con voi la vostra tazza e chiedere che vi venga riempita quella.
- Usare pannolini e assorbenti lavabili o altre alternative ecologiche per il ciclo mestruale.
- Sostituite lo spazzolino con uno biodegradabile in legno e fibra di bambù.
- Non comprate detersivi inutili e preferite quelli sfusi ricaricabili, o quelli ecologici.
- Usate prodotti per la pulizia e cosmetici certificati eco-bio.
- Evitate di acquistare borse e scarpe in finta pelle...di plastica, preferite piuttosto l'ecopelle vegetale.
-Sostituite la pellicola alimentare con gli involucri in cera d'api o in cera candelilla, che sono riutilizzabili e lavabili.
- Scegliete il più possibile stoffe naturali per i vostri capi.
- Riciclate, donate e date nuova vita ad oggetti e capi vecchi invece di buttarli.
- Riducete gli sprechi ed evitate l'accumulo compulsivo di oggetti e capi di cui non avete reale bisogno.
- Usate candele in cera di soia o in cera d'api, coloranti naturali e profumatori per ambienti con oli essenziali e aromi naturali.

💥Spero di avervi dato degli spunti utili. Abbiamo una grande responsabilità verso il pianeta e verso noi stesse/i, non ce lo dimentichiamo, ciò che succede alla Terra succede anche a noi.


- Alma Nimue - 

Mefitis Aravina, la Madre fertile

Mefitis Aravina di Elena Albanese

Quando i miei occhi si sono posati sul nuovo dipinto della ruota di Mefitis, che sta ormai per giungere a compimento, mi sono davvero commossa, perché è di una bellezza incredibile. Elena Albanese ha saputo cogliere al meglio le sfumature delle nostre visioni. Grazie ❤️
Quindi ecco a voi Mefitis Aravina, la Madre fertile. 

"Io sono la Dea dorata coronata di papaveri, grano e foglie di quercia,
la Regina dell'Alveare, colei che porta la cornucopia delle delizie.
Io sono il profumo del pane appena sfornato e la dolcezza del miele nutriente.
Io sono il grembo fluido del lago, il vento profumato che ti accarezza e l'ombra degli alberi che danno ristoro dalla calura estiva.
Io sono il frinire delle cicale, il cielo stellato, e lo scorrere dell'acqua che rasserena lo spirito.
Io sono le nuvole e i temporali improvvisi,
lo scintillio dell'acqua e i frutti della terra.
Io sono Keria, la Creatrice e la Genitrice, Ma Caporoinna, la Madre Capra dal ventre fecondo e dalla natura generosa e amorevole, la Levatrice e la Nutrice dai seni colmi di latte, la Grande Mucca dai grandi occhi dolci e profondi,
Io sono la Madre delle Madri, la spirale del Tempo, l'urlo selvaggio e la potenza del parto, la forza divina della nascita, la Custode del Cancello, colei che apre la Porta della Vita e della Morte, la Grotta attraverso cui passano le Anime.
Mi chiamano Aravina, Signora dei campi coltivati, Dia la splendente Dea del Grano e della Luce, Felicita, Dea dell’abbondanza, che dona felicità e fertilità rendendo feconda la terra e le sue creature, Madonna Nera piena di Grazia, l'iniziatrice dei Misteri ctoni.
Io sono la misericordiosa e la compassionevole, unitevi nel mio abbraccio e vi donerò rinnovamento e prosperità.
Riempite i vostri cuori di gratitudine, perdono e gioia e non sarete mai nella mancanza.
Se confiderete in me non sarete mai soli/e, mai persi/e.
Io sono Mefitis, la Madre piena come la Luna!"

- Alma Nimue -

Ingresso nel Tempo delle Nebbie

💨Da oggi per me è iniziato ufficialmente il Tempo delle Nebbie. Per i prossimi mesi, la mattina e a volte anche al tramonto, si ripeterà la magia della nebbia e della foschia. Quando si alzano queste nubi terrestri che invadono le valli e i boschi significa che sta giungendo la festa dei morti. 
La nebbia è a tutti gli effetti un velo, il velo della Dama Bianca, che se sollevato permette l'accesso all'Altromondo, è una soglia che mette in comunicazione i mondi, che cela il Mistero. Nella nebbia quel limine diventa visibile e tangibile. 
Parlerò ancora di questo manto acquatico, ma per ora mi dedico all'altare stagionale. Quest'anno il giro di ruota è stato così veloce. 🖤

Sognare l'acqua

🌊Mi capita da sempre di sognare l'acqua, soprattutto nei momenti di forte cambiamento o di stress emotivo. Sono sogni significativi, che poi restano impressi nella mia memoria. Ricordo ancora alcuni sogni fatti durante l'adolescenza.
Quando mi succede di sognare il mare però, mi capita una cosa strana, il luogo è sempre lo stesso. È un posto che non so se esista davvero, di certo io non l'ho mai visitato, ma, a differenza di quanto si potrebbe immaginare non è una spiaggia paradisiaca, "da sogno".
Si tratta di una spiaggia larga pochi metri, ma lunga chilometri, con sabbia grigia e mare blu, delimitata lungo tutta la sua lunghezza da una fila di case in cemento, appena imbiancate, tutte simili, con le finestre che si affacciano sul mare. Nonostante il litorale sia lungo, io mi trovo sempre nello stesso punto, al confine della spiaggia, dove c'è l'ultima casa e il mare è delimitato da rocce e muretti in pietra, oltre i quali credo ci sia un porto, o comunque una parte di litorale senza spiaggia, roccioso e cementato.🌟

🌙E voi, sognate spesso l'acqua o dei luoghi che si ripetono nelle vostre scene oniriche?😴

-Alma Nimue-

 

Sento avanzare lentamente la nebbia

Ecco che inizio a sentire la nebbia salire e percepisco sempre di più la voglia di scendere nel buio, di lasciarmi avvolgere da quel bianco manto etereo e semplicemente stare, in silenzio, in ascolto.

Le acque scure mi invitano ad entrare, il canto della Signora delle profondità inizia a farsi sentire, per ora solo come un'eco lontana, ma che già sta catturando il mio cuore e la mia attenzione, ogni anno sempre di più.
L'autunno qui è appena iniziato e la mia anima si sta preparando a quel incontro tanto desiderato, scuotendosi per lasciar andare le foglie morte, per spogliarsi e per creare una coperta calda per il riposo invernale.
Inizio pian piano ad affilare la lama. Cosa va potato quest'anno?
Pulisco e preparo il calderone e la legna per il nuovo ciclo. Cosa bollirà quest'anno al suo interno? Cosa verrà distillato con cura e devozione?

-Alma Nimue-

Che colori stasera 😍
Il manto di Melaina che avvolge la Luna Crescente 💙🖤💜

Benvenuto caro Autunno!

The Cailleach Bheur Painting by Angus McBride

Benvenuto caro autunno, finalmente! 🍁🍂⛈️
Questa notte tra lampi, tuoni e pioggia scrosciante ho sognato la Cailleach con il suo martello e il suo seguito di streghe urlanti tra le nubi tempestose. 🖤
🌧️La pioggia di tempesta è differente dalla calma pioggia rinfrescante e nutriente. È acqua impetuosa e selvaggia, acqua furiosa, che spazza via, acqua di fuoco, in un certo senso. Non è un caso se gli dèi del tuono, Taranis, Thor, Mamerte sono anche divinità della potenza guerriera. La sua carica elettrica è fonte di energia e forza. Le Sacerdotesse e le Streghe del mare amano questa tipologia di acqua perché le ricarica.⚡

-Alma Nimue-

Giornata Afroditica con le mie SeaStars a Roma

💦Finalmente, dopo due anni, sono riuscita a tornare a Roma, al Tempio della Grande Dea, e rivedere le mie SeaStars per trascorrere una giornata insieme. 


Avere una Sorella Afroditica significa anche arrivare da lei stanca e sudata per il viaggio e trovare pronto per te un meraviglioso e profumato bagno con oli essenziali, schiuma soffice e idromassaggio. E al termine della cena concludere con un assaggio di liquori artigianali della Costiera Amalfitana, a base di erbe, caffè, limoni, arance e spezie. Tutti deliziosi davvero 🥰🌹🌊 Che coccola! 💙 

💓Ho passato la serata precedente alla nostra giornata nel Tempio, nell'abbraccio e nell'energia di Afrodite.
 
Il Tempio si trova in Via Val di Lanzo, n. 147/149, in zona Montesacro a Roma. La fermata della metro più vicina è Conca d'Oro, sulla linea B1. Al momento il Tempio è visitabile su appuntamento scrivendo a info@tempiodellagrandedea.com 
Trovate ulteriori informazioni sul sito Tempio della Grande Dea - Roma

E' stata una giornata meravigliosa, divertente e nutriente, da rifare più spesso. Avevamo tutte davvero bisogno di rivederci e condividere tempo e abbracci, occhi negli occhi, in bellezza, grazia e tante risate. Grazie ragazze, per lo splendore che siete ❤️

In questo tempo di discesa, mi dedico alla lettura...


💦E mentre continua l'esplorazione delle acque di lago, in questo tempo di discesa nelle profondità oscure, non potevo che volgere lo sguardo verso la Dea del Calderone per eccellenza, la Signora del Lago di Bala, Madre dell'Awen, Cerridwen, Grande Madre gallese che mi ha accompagnata in diversi periodi della mia vita.
🖤Il libro di Kristoffer Hughes si prospetta meraviglioso, già dalle prime pagine traspare l'Arte della narrazione, la poesia del Bardo, la magia della parola che evoca emozioni e visioni.
🌚Ho appena terminato di leggere il mito della nascita di Taliesin e ho ancora vivissime nella mente le immagini descritte in modo così intenso e potente.
Il libro è in inglese e purtroppo devo affidarmi al traduttore, ma ne vale decisamente la pena.
Consigliatissimo!

Alma Nimue

Cerimonie e foglietti

Questa mattina, leggendo un post di Laura Ghianda sulla sua pagina facebook "Teasofia - Dea oltre il dualismo", che vi lascio qui Dagli fuoco, a quel foglietto! , ho pensato di raccontare anche io la mia esperienza sul tema, che trovo interessante come spunto di riflessione.


Intraprendendo il percorso formativo come Sacerdotessa, all'interno della Spiritualità radicata della Dea, il fatto di non dover avere fogli in mano durante le cerimonie è stata una delle cose più difficili da comprendere e da mettere in atto, inizialmente fonte di molta agitazione, perché venivo da una sequela immensa di rituali preconfezionati, e di formule, inni e preghiere scritte da me o da altri, sfilze di fogli volanti. Ma quando sono riuscita a farlo, ho scoperto la grandissima differenza che può fare. Leggere è comodo, certo, ci mette al scuro dall'errore, ma ci distrae enormemente, oltre ad essere anche esteticamente poco gradevole e a ricordare la messa domenicale, diciamolo. Lasciar fluire le parole sul momento, significa essere pienamente presente nel qui e ora ed essere immersa/o nel flusso della cerimonia. Se non leggi hai più possibilità di sentire davvero e sperimentare quell'energia, hai più potere nel richiamarla, ci sei tutta/o dentro, non sei concentrata/o sulle parole, ma su ciò che veicolano. Per me è stata una rivoluzione e chiaramente non è stato facile, perché anche questo, come tante altre cose di cui spesso parliamo, richiede una buona dose di centratura, apertura, fiducia e resa. Ma la sicurezza si acquisisce con l'esperienza, facendo errori e imparando che non è una tragedia, se succede pazienza, si sorride e si va avanti, la Dea non si offenderà per questo, anzi, riderà con noi. Con il tempo e la pratica si impara anche a sentirsi a proprio agio in un cerchio grande di persone sconosciute. 
Le nostre cerimonie seguono una scaletta naturalmente (che di solito è molto essenziale ve lo assicuro, ricorda un po' un indice o una lista della spesa, anche perché quando lavori con altre persone per diverso tempo, ci si capisce bene senza troppe parole), ma poi lasciamo che tutto venga naturalmente e ci adattiamo facilmente all'imprevisto, non c'è rigidità in ciò che facciamo, tutto deve danzare in armonia, programmiamo, ma poi lasciamo che sia ciò che deve essere, ci facciamo guidare dalla Dea, ci affidiamo a Lei, alla sua ispirazione e al nostro sentire, mentre reggiamo i fili della tela che stiamo tessendo durante la cerimonia.
Il risultato è magia, soprattutto quando i membri del gruppo cerimoniale che guida sono in sintonia.
Non è sbagliato e non c'è nulla di male nel leggere da un foglio ogni passaggio della cerimonia, ma provate a fare senza, concedetevelo e vedrete la differenza!

💦Alma Nimue💦

L'Acqua e la Terra


Spesso tendiamo a mettere gli Elementi in contrapposizione (come qualsiasi altra cosa d'altronde), non comprendendo che in Natura tutto è interconnesso e il nostro pianeta è così meravigliosamente adatto alla vita proprio per l'interazione costante tra di essi. Pensare al nostro pianeta come un organismo vivente, intelligente e in movimento, un organismo che respira e si autoregola, può aiutarci a comprendere questo concetto di interconnessione e a comprendere anche il danno potenziale compiuto da alcune nostre azioni arbitrarie e inconsapevoli. Noi siamo parte di esso, non siamo esterni "guardiani di un giardino paradisiaco", noi siamo figli e figlie della Terra, di Gaia, i nostri corpi sono composti di terra e acqua, sono ricchi di impulsi elettrici, l'aria ci riempie per permetterci di respirare e vivere, la nostra Anima ci collega, come una rete, all'Anima del Mondo. La nostra Essenza è Cosmica ed è proprio attraverso il nostro Spirito che ci rendiamo conto anche di essere parte dell'Universo, di qualcosa di più grande, dentro di noi ci sono intere galassie. Come mi piace sempre dire, siamo fatti/e di terra e stelle, di acqua e cielo, di sogni e magia, di materia e immensità, di luce e oscurità, di amore e bellezza. Ogni creatura vivente, ogni sistema vitale e ogni ecosistema, è manifestazione perfetta del Macrocosmo che si specchia nel Microcosmo. Ciò che succede alla Terra succede anche a noi ed è da sciocchi pensare il contrario, la separazione dalla Madre è la più grande ferita della nostra società ed è importante, oggi più che mai, ricucire e sanare quella lacerazione che si sta infettando.

Ma torniamo alla relazione tra l'Acqua e la Terra. 
L'Acqua è il Grembo fertile della Terra, da cui la Terra stessa è emersa, il brodo primordiale da cui nacque la vita. Fu l'acqua giunta dal cielo, che all'alba dei tempi, poco a poco, raffreddò l'anima incandescente di Gaia, trasformandola in una culla per la vita. 
Il ciclo dell'acqua ci parla del Mistero della rigenerazione.
Semplificando, le acque meteoriche penetrano la terra nutrendola e rendendola fertile, dopo un periodo di gestazione sotterranea, nel buio del ventre materno, rinascono in superficie, sgorgando dalle umide aperture della terra stessa, iniziando così a fluire, scorrendo sul manto di Gaia, rendendolo vivo e vibrante, permettendo ad altre forme di vita di esistere e fiorire, per poi tornare nel Grembo, questa volta fluido, della Terra, il Lago o il Mare, diventando esse stesse Grembo. Da qui, con l'evaporazione, il ciclo ricomincia. 
L'acqua è un elemento indispensabile per la vita ed è presente ovunque sul pianeta, è possibile trovarla persino nelle zone desertiche, anche se con molta difficoltà. Molte piante e animali si sono evoluti per sopravvivere in ambienti aridi sviluppando la capacità di immagazzinare e conservare una grande quantità di acqua da utilizzare gradualmente nei periodi di siccità, basti pensare ai cactus e ai cammelli. La condizione affinché possa formarsi invece un’oasi nel deserto è la presenza di una falda acquifera nel sottosuolo. Nelle aree desertiche, la poca acqua che cade durante le occasionali precipitazioni, si infiltra nel terreno e nelle rocce permeabili sottostanti e una parte di questa può raggiungere la falda freatica, che in alcuni casi può trovarsi anche a centinaia di metri di profondità. Dove la superficie della falda si avvicina a quella del terreno, tanto che le radici della vegetazione possano raggiungerla, si forma un’oasi naturale. Nella maggior parte dei casi però è comunque l’uomo che, attraverso la costruzione di pozzi, pompa l’acqua dal sottosuolo per portarla in superficie.

Quante volte ho sentito (e pronunciato anche io in passato) frasi del tipo "Il mio elemento è l'acqua, non mi sento a mio agio sulla terra" o viceversa. Eppure a ben rifletterci i due elementi hanno bisogno l'uno dell'altro, l'acqua per scorrere e per formare un lago o il mare, ha bisogno di essere contenuta, ha bisogno della terra che le faccia da letto, da vaso, da culla e arricchisca le sue acque di minerali e altri oligoelementi. Allo stesso modo la terra non può essere fertile e generare vita senza l'acqua. E' per questo che le Streghe e le Sacerdotesse del mare e delle acque lavorano di frequente anche con elementi terrestri, come ad esempio con la medicina delle piante e dei cristalli, con il sale, con le conchiglie, le pietre e le rocce, con i diversi tipi di sabbia e di terra, con il legno e con creature speciali e antiche, che hanno avuto un ruolo importantissimo nella storia della vita sul nostro pianeta, ossia i funghi, le alghe, i muschi e i licheni. 
Al di là di piante chiaramente amanti dell'acqua, come le canne e le felci, esiste un legame molto speciale tra questo elemento e gli alberi, non a caso le ninfe dei boschi erano anche custodi delle sorgenti e delle acque. 
Condivido con voi un estratto dal libro "Lo Spirito degli Alberi. Una chiave per la vostra espansione" di Fred Hageneder. Testo stupendo e poetico, assolutamente da leggere e amare.

"Gli alberi assorbono l'acqua per trasportare i nutrienti verso l'alto e poi la espellono nuovamente con la traspirazione, fungendo da regolatori atmosferici. L'acqua corrente cerca sempre l'ombra e in questo la foresta è sua alleata. Gli alberi giocano un ruolo essenziale nel ciclo delle acque della vita. (...)
Le incredibili intuizioni di di Viktor Schauberger rivelano l'importanza della vegetazione per il 'metabolismo idrico' del pianeta. (...)
Le molecole d'acqua nella ionosfera assorbono dal Sole e da altre sorgenti cosmiche luce ad alta frequenza (informazioni). Quando la pioggia cade con moto a spirale sulla terra, l'acqua assorbe ossigeno atmosferico, azoto e altri gas, inoltre si carica elettricamente e magneticamente. Parte di questa carica (forza vitale) e parte del gas passa nelle foglie attraverso il contatto fisico con esse, ed è questo che rende la pioggia di vitale importanza per il mondo vegetale. L'acqua raggiunge il terreno e lo intride. L'ossigeno in eccesso nutre la moltitudine di microrganismi che sono parte importantissima di ogni suolo sano. Discendendo, l'acqua si raffredda e in profondità avvengono varie reazioni chimiche (..) nelle quali l'idrogeno viene prima separato dall'ossigeno e in seguito si lega nuovamente ad esso, creando acqua nuova. Quest'acqua non contiene in vecchi modelli ed è assolutamente pura, comincia a risalire, e lungo la strada assorbe informazioni e sostanze dal mondo minerale. L'acqua giovane è sterile, distillata e priva delle cosiddette 'impurità', non ha ancora sviluppato carattere né qualità. Come essenza in crescita, giovane, immatura, si afferra come un neonato a tutto ciò che le capita a tiro. Assorbe le caratteristiche e le proprietà di qualsiasi cosa con la quale entra in contatto o che attrae a sé. In questo modo assorbe le cosiddette 'impurità' che sono elementi in tracce, sali minerali e anche cattivi odori! Se dovessimo bere costantemente H2O pura, essa scioglierebbe ed asporterebbe rapidamente tutta la nostra riserva di minerali in tracce ed elementi, debilitandoci e alla fine uccidendoci. E' questa la ragione per cui l'acqua di sorgente è decisamente più sana di quella pompata prima di raggiungere la maturità. Gli alberi della foresta assorbono acqua dal suolo e così facendo la raffreddano ulteriormente. Per la legge fisica secondo cui non è possibile che l'acqua più fredda scorra sopra quella più calda, l'acqua nuova sale verso la superficie. Le foreste mantengono alta la falda freatica e fanno da culla a molte sorgenti. Nella fresca luce diffusa della foresta, l'acqua inizia il suo lungo ciclo datore di vita, serpeggiando verso le valli in vorticosi corsi spumeggianti, sempre riparata dall'ombra del verde fogliame. Anche nei fiumi più ampi, gli strati d'acqua più bassi sono protetti dal surriscaldamento dagli strati superiori e dai loro movimenti a spirale, che diffondono la luce. Finché può l'acqua evita la luce diretta del Sole, che le nuoce, facendosi scudo con la vegetazione. Concepita nella culla fisica e scura della foresta vergine, l'acqua trasporta le proprie energie vitali, i minerali e gli elementi in tracce in altri ambienti e, in ultimo, nell'oceano, dove nascono le nubi perché possa piovere di nuovo. 
Una parte dell'acqua giovane è assorbita dalle piante. L'albero utilizza la differenza di temperatura- durante il giorno il suo interno è più fresco, durante la notte è più caldo dell'aria esterna. Pertanto il giorno l'acqua viene spinta verso la chioma; quando questa e il tronco si raffreddano, le radici si riscaldano, e viceversa. In effetti il terreno è tenuto al caldo durante la notte e d'inverno e al fresco di giorno e d'estate. La stabilizzazione della temperatura del suolo è di importanza essenziale per i microrganismi. (...) Il risultato del metabolismo idrico degli alberi è una falda freatica equilibrata. 
'Senza una foresta in buona salute non può esservi acqua sana e neppure sangue sano.' (Schauberger)
Ogni albero è una colonna d'acqua che costantemente rifornisce l'aria di umidità. Con il disboscamento di intere foreste, un cambiamento nel clima (regionale) è inevitabile. La superficie freatica sprofonda, la terra si inaridisce e le malattie si diffondono. (...)
Ma la catena della sofferenza non si ferma con la scomparsa delle sorgenti. I ruscelli che scorrono nella terra disboscata, perdono il loro equilibrio termico e si trasformano in torrenti furiosi. I ruscelli naturali non distruggono mai il proprio letto né straripano, neppure dopo piogge violente e consistenti. Una volta rimossa la foresta ombrosa, però, essi non possono più tenere pulito il loro alveo. La forza di trascinamento dell'acqua, indebolita dal surriscaldamento, riesce sempre meno a trasportare i sedimenti sul fondo dell'alveo e questo si riempie di pietre e fango. Le linee di flusso, il cui compito è quello di concentrare naturalmente il movimento dell'acqua verso il centro del corso, sono ora deviate verso l'esterno, indebolendo e distruggendo le rive. Misure artificiali, argini, costruzione di canali dritti, peggiorano soltanto la situazione. Obbligare l'acqua a scorrere in modo innaturale, ossia in linea retta, ne accelera soltanto la degenerazione. Le rive spoglie e le terre desertificate circostanti, riversano altra acqua nel corso d'acqua già danneggiato. Preso dal panico, l'uomo cerca di allargarne il letto, esponendo una maggiore quantità di acqua al calore del Sole e il circolo vizioso continua...
Secondo Viktor Schauberger, l'acqua soggetta a queste condizioni perde carattere, perde la propria anima. (...) diviene sempre più violenta e aggressiva, mentre si guarda intorno qua e là cercando di sfogare la propria rabbia e di recuperare la salute e la stabilità. Il caos si propaga e disastri 'naturai' come inondazioni catastrofiche colpiscono le valli e i delta, mentre le montagne disboscate diventano inabitabili per le valanghe e le frane. (...)
Noi sappiamo come creare e mantenere una vita equilibrata per le foreste, l'acqua e l'umanità, ma gli organi competenti continuano a ripetere gli errori del passato. (...)
L'Era dell'Acquario è l'era del portatore d'acqua, l'era in cui gli uomini scopriranno e applicheranno i segreti naturali di questo elemento, facendolo assurgere ad un livello superiore. Daranno vita, così, a un mondo migliore, e più sano."

Ma veniamo ad un altro elemento molto amato, ossia il profumo della terra bagnata dalla pioggia, il caro petricore. 
"Petricore" viene dal greco πέτρᾱ pétrā "macigno, pietra" e ἰχώρ ichṓr, icore, "linfa (come sangue degli dei)", quindi essudato/linfa della pietra. Bear e Thomas, due ricercatori australiani, cercarono di svelare la composizione chimica dell'odore che si sente quando piove sulla terra riarsa e attraverso i loro studi, scoprirono che durante il periodo secco certe piante essudano un composto oleoso, capace di inibire la germinazione dei semi, il quale penetra nel terreno e impregna le rocce. La pioggia, cadendo, scioglie e volatilizza questo composto, che insieme con altri, quali la geosmina, a cui si deve l'aroma di terra, giunge al nostro naso.
L'acqua, o meglio l'umidità, è responsabile anche del "profumo" di bosco, questo perché le molecole di acque, posandosi sui vegetali e sul terreno, catturano in una bolla il loro aroma ed esplodendo ne diffondo le magiche essenze. Allo stesso modo del nostro sudore, o la stessa umidità presente nell'aria, che è in grado di amplificare l'odore del nostro corpo. 

L'acqua è davvero un elemento magico dalle immense proprietà. 

💦Alma Nimue💦