Questa mattina, leggendo un post di Laura Ghianda sulla sua pagina facebook "Teasofia - Dea oltre il dualismo", che vi lascio qui Dagli fuoco, a quel foglietto! , ho pensato di raccontare anche io la mia esperienza sul tema, che trovo interessante come spunto di riflessione.
Intraprendendo il percorso formativo come Sacerdotessa, all'interno della Spiritualità radicata della Dea, il fatto di non dover avere fogli in mano durante le cerimonie è stata una delle cose più difficili da comprendere e da mettere in atto, inizialmente fonte di molta agitazione, perché venivo da una sequela immensa di rituali preconfezionati, e di formule, inni e preghiere scritte da me o da altri, sfilze di fogli volanti. Ma quando sono riuscita a farlo, ho scoperto la grandissima differenza che può fare. Leggere è comodo, certo, ci mette al scuro dall'errore, ma ci distrae enormemente, oltre ad essere anche esteticamente poco gradevole e a ricordare la messa domenicale, diciamolo. Lasciar fluire le parole sul momento, significa essere pienamente presente nel qui e ora ed essere immersa/o nel flusso della cerimonia. Se non leggi hai più possibilità di sentire davvero e sperimentare quell'energia, hai più potere nel richiamarla, ci sei tutta/o dentro, non sei concentrata/o sulle parole, ma su ciò che veicolano. Per me è stata una rivoluzione e chiaramente non è stato facile, perché anche questo, come tante altre cose di cui spesso parliamo, richiede una buona dose di centratura, apertura, fiducia e resa. Ma la sicurezza si acquisisce con l'esperienza, facendo errori e imparando che non è una tragedia, se succede pazienza, si sorride e si va avanti, la Dea non si offenderà per questo, anzi, riderà con noi. Con il tempo e la pratica si impara anche a sentirsi a proprio agio in un cerchio grande di persone sconosciute.
Le nostre cerimonie seguono una scaletta naturalmente (che di solito è molto essenziale ve lo assicuro, ricorda un po' un indice o una lista della spesa, anche perché quando lavori con altre persone per diverso tempo, ci si capisce bene senza troppe parole), ma poi lasciamo che tutto venga naturalmente e ci adattiamo facilmente all'imprevisto, non c'è rigidità in ciò che facciamo, tutto deve danzare in armonia, programmiamo, ma poi lasciamo che sia ciò che deve essere, ci facciamo guidare dalla Dea, ci affidiamo a Lei, alla sua ispirazione e al nostro sentire, mentre reggiamo i fili della tela che stiamo tessendo durante la cerimonia.
Il risultato è magia, soprattutto quando i membri del gruppo cerimoniale che guida sono in sintonia.
Non è sbagliato e non c'è nulla di male nel leggere da un foglio ogni passaggio della cerimonia, ma provate a fare senza, concedetevelo e vedrete la differenza!
💦Alma Nimue💦
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