Ci sono luoghi che hanno una natura fluida e mutevole, quasi ambigua e misteriosa. Ieri siamo state in uno di questi luoghi, le Forre di Lavello, tra i comuni di Cerreto Sannita e Cusano Mutri (BN), dove il corso del torrente Titerno, nei millenni, ha creato uno stretto canyon fra il monte Erbano e il monte Cigno, il cosiddetto "Lavello".
I torrenti hanno un'essenza doppia e così i loro Spiriti, da uno stato vitale e frizzantino ad uno stagnante e mortifero. Possiamo imparare molto osservando le acque di un torrente nelle sue diverse stagioni. Il torrente ha portata variabile e viene alimentato dalle piogge, dai ghiacciai e da altri ruscelli e torrenti, per poi confluire nei fiumi o nel mare. Questo ci suggerisce quanto sia importante il nutrimento per poter mantenere uno stato di benessere fluido e vitale. Se non nutriamo le nostre anime, la nostra energia, il nostro spirito e i nostri corpi rischiamo di impoverirci, di ristagnare e impaludirci, per poi spegnerci completamente. La palude non è priva di vita, anzi, ma odora di morte, è ricca di materia organica in decomposizione che permette il proliferare di insetti, microrganismi e creature che si nutrono di questo e che diffondono spesso malattie, ed è per questo che fa paura ed è carica di una forte simbologia legata al morire e all'oscurità. Tornando al torrente, se esso non viene alimentato per molto tempo, anche le zone paludose e stagnanti finiscono per asciugarsi e delle acque resta solo il ricordo.
Ma il torrente se alimentato da forti temporali e piogge continue può ingrossarsi, diventando impetuoso, travolgente, violento e pericoloso. Possiamo paragonare il temporale alla rabbia e al dolore, emozioni che se alimentate costantemente o al contrario se vengono represse, ignorate e non incanalate in modo sano finiscono per esplodere e travolgere tutto indistintamente.
Il torrente ci insegna anche la pazienza, la perseveranza e l'adattamento, forse più di altre tipologie di acque, rende nel suo scorrere più evidente il suo potere modellante. Con pazienza, costanza e morbidezza, si infiltra ovunque, si adatta agli ostacoli che incontra, senza fermarsi e contemporaneamente li trasforma, ne smussa gli angoli, ne arrotonda le forme, si fa spazio e alla fine, dopo un lunghissimo tempo ecco che la roccia non è più la stessa, ha assunto una forma armoniosa e bella. Questo processo può essere un ottimo esempio dell'impegno che necessita il lavoro di crescita ed evoluzione dell'Anima.
Alma Nimue
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