Fa della mia anima il tuo tempio!
Fa del mio cuore il tuo altare!
Fa del mio amore la tua dimora!
Possa il tuo amore risplendere per sempre sul santuario della mia devozione, e possa io essere capace di risvegliare il tuo amore in tutti i cuori.
- Yogananda -
La Sessualità Sacra non ha nulla a che fare con la prostituzione, il porno, le orge e altre forme di sessualità che comprendono dolore, violenza e sottomissione, o che rispondono all’esigenza di scaricare un istinto fisico, di dominare, umiliare, controllare o possedere. All’esatto opposto, non ha nulla a che fare neanche con l’astinenza, la castità e l’ascetismo. La Sessualità Sacra è tutta un'altra cosa e ha a che fare con il recupero della propria natura integra, selvaggia, potente e autentica, con la conoscenza di sé e il lavoro con le proprie Ombre, con il vivere la vita in modo consapevole, sensuale, erotico (vitale) e sensoriale. Ha a che fare con il riconoscere, rispettare e vedere l’altro/a come un essere completo di natura spirituale in un corpo di carne che ne è tempio ed espressione, onorando nell’altro/a la scintilla divina. Ha a che fare con l’amore nelle sue infinite forme, con l’incontro, l'intimità, l'apertura, l'espansione, la fioritura, la connessione profonda, la preghiera, l’unione, l’estasi e la fusione di due anime che fanno dell’atto sessuale un rituale sacro. La Sessualità Sacra è una celebrazione del divino attraverso la mater-ia, la bellezza e il piacere. L’energia sessuale è la più potente che esiste in natura ed è l’energia alla base della Creazione, un’energia che può liberare, innalzare, espandere e guarire.
La Sessualità Sacra lavora su l’intero essere, composto da corpo, mente, anima e spirito. Il piacere apre le energie del corpo, e attiva processi importanti di guarigione. La Sessualità Sacra comprende tecniche di autoconoscenza, di accettazione e amore del proprio corpo, pratiche che sbloccano le energie e liberano le emozioni, tecniche che vanno dal respiro al tocco leggero, dal massaggio rituale alla meditazione, a volte viene praticata anche la nudità, ma serve solo per “mettersi a nudo”. La Sessualità Sacra non ha (solo) a che fare con il sesso in senso stretto, esso può rimanere un atto intimo da praticare con il proprio compagno o la propria compagna, ma quasi sempre si lavora, oltre che individualmente, in gruppo o in coppia, indipendentemente dalla presenza o meno di eventuali relazioni sentimentali, dal genere o dalle preferenze sessuali, questo perché la sessualità sacra ha a che fare con un modo diverso di stare in contatto con l’altro/a, un modo nutriente e armonico, fatto di delicatezza, comunicazione, ascolto, sostegno, scambio e fiducia. Anche nelle pratiche che prevedono la nudità, il massaggio e il tocco reciproco, non c’è alcuna malizia o erotismo, ma solo rispetto e celebrazione, chi riceve si apre ad accogliere e incarna il divino e chi dona riconosce il divino nell’altro/a e lo onora con gesti di cura,
dolcezza e piacere che possono guarire e smuovere emozioni profonde. Si tratta di un percorso sensoriale, non solo sensuale, dove è possibile raggiungere un orgasmo emozionale, dell’anima, a prescindere dal tocco dei genitali, poiché l’energia quando fluisce senza resistenza alcuna è già di per sé orgasmica generando una beatitudine globale e sconfinata. La Sessualità Sacra può portare all’estasi, all’illuminazione e alla rinascita, è uno scoprire sé stessi nell’ascolto dell’altro/a, lavora molto sul rapporto tra maschile e femminile, ma anche sul rapporto di Fratellanza e Sorellanza, e sulla liberazione da stereotipi e condizionamenti che ne bloccano le potenzialità, è quindi di grande aiuto per donne, ma anche uomini, che hanno subito violenze e abusi. La Sessualità Sacra unisce immanenza e trascendenza, corpo e spirito, sessualità e spiritualità, estinguendo ogni dicotomia tra sopra e sotto, facendo incontrare persone nella loro interezza e nella loro integrità, senza divisioni interiori.
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